Una discarica tira l’altra: sulla Legnaghese arriva il raddoppio dei furbetti

MANTOVA Là dove c’era una discarica abusiva ora ce ne sono due. Quella nuova è altrettanto abusiva e ben più visibile di quella originaria che ad onor del vero sta letteralmente scomparendo, inghiottita dalla vegetazione e dal terreno. Succede così: dopo anni di abbandono la natura si riprende il proprio spazio e lo fa anche a costo di fagocitare materiale decisamente nocivi. Siamo nel “solito posto” verrebbe da dire, un viottolo che porta in campagna tra gli orti e il Diversivo nei pressi del rondò del Boma. Sullo sfondo di questa discarica è ben visibile il traffico della Legnaghese e di là dalla strada via Paolo Pozzo e il cartello che segnala l’inizio del quartiere di Lunetta. Questa volta i furbetti dell’immondizia non si sono nemmeno presi la briga di addentrarsi un po’ nel viottolo, ma hanno scaricato tutto quanto a pochi metri dalla provinciale che porta in città, ingresso da Sparafucile. A segnalarlo alla Polizia locale sono stati alcuni passanti che hanno visto l’ennesimo scempio alcune mattine fa. Buttate sul ciglio del viottolo ci sono diverse borse piene soprattutto di scarpe. Calzature da donna, da bambino, qualcuna da calciatore, anche un paio di dopo-sci. Accanto ci sono degli scatoloni semidistrutti dall’umidità e dalla pioggia, pieni di stracci, lenzuola strappate e altri tessuti. A occhio non sembrano fare parte dello stesso “lotto” di scarico abusivo. Probabilmente il secondo arrivato ha scaricato accanto al primo. Una pattuglia della Polizia locale si è già recata sul posto nei giorni scorsi per fotografare la discarica e avviare le indagini del caso. A questo punto i rifiuti dovrebbero essere rimossi, ma in questo caso il condizionale è più che d’obbligo, visto che addentrandosi di pochi metri si ritrova la vecchia discarica abusiva segnalata per la prima volta nel novembre di tre anni fa. Certo il volume dei rifiuti è un po’ diminuito; madre natura ha fatto il suo corso e un po’ di robaccia è sparita sotto al fogliame e nel terreno. È ancora ben visibile un vecchio divano capovolto così come il televisore grigio gettato sulla sponda del Diversivo qualche metro di sotto. Alcuni mesi dopo la prima segnalazione la discarica invece di essere rimossa era aumentata di volume. Tea, interpellata al riguardo, aveva replicato che quei rifiuti non potevano essere rimossi perché c’era un’indagine in corso. Ora di indagini ce ne sono due.