Unci, una presenza silenziosa ma forte

MANTOVA “Innovazione” non è inventare qualcosa di nuovo, è dare un nuovo senso a qualcosa che c’è già. Un obbiettivo implementato anche da Corrado Andreani, presidente della sezione mantovana dell’Unci, Unione Nazionale Cavalieri Italiani.
Unci Mantova nata nel 1987, collabora al processo di rinnovamento e partecipazione alla vita della società civile, qualche esempio negli anni?
“Nasce per aggregare tutti gli insigniti di onorificenze della Repubblica (Omri – Ordine al merito della Repubblica Italiana). Vuole dare un significato più profondo di quello che può essere una semplice medaglia in termini civili, assumendo un significato di “premio” del mondo del volontariato. Siamo un associazionismo che nasce per creare un terreno di valore comune proveniente da varie professioni. Quindi, non agiamo personalmente, con un’azione diretta, ma siamo a sostegno delle associazioni che si impegnano. A livello nazionale, abbiamo delle sezioni provinciali (27), e ogni sezione adotta dei progetti di terzi, legati al welfare prevalentemente”
Non è un’associazione che ha una sede sociale…

“Chi partecipa sono gli insigniti o i simpatizzanti ma la concretezza della nostra azione è sempre evidenziata durante il convegno annuale, il momento dove autorità, insigniti e associati, partecipano a questa attività pubblica dove vengono premiati soci o cittadini meritevoli nei vari ambiti. In quel frangente si destinano i fondi raccolti: sia a sostegno delle associazioni che vengono individuate durante l’anno, ma anche aiutando concretamente le famiglie bisognose che ci vengono segnalate”.
La vostra caratteristica è la discrezione. Siete come delle sentinelle del territorio…
“Sempre però con volontà costruttiva, mai con intento di autocelebrazione o per dare un segnale polemico. La nostra azione è orientata nell’intercettare persone che hanno un valore, cittadini che non sarebbero mai stati notati da qualcuno per candidarli ad un premio di benemerenza cittadina. In aggiunta, possiamo anche proporre idee per l’intestazione di vie o piazze a nome di cittadini meritevoli del passato, che siano stati esempio civico. Ad esempio: abbiamo candidato una ragazza al premio Unci. La ragazza premiata si è dedicata ad una sua compagna di scuola in difficoltà (con deficit) durante l’anno accademico. L’azione è stata così proficua che durante l’esame finale la studentessa con deficit ha manifestato la volontà di fare l’esame in presenza di questa compagna, per trovare la forza di superare la sfida accademica. Cose che potrebbero apparire banali ma si muovono nella semplicità della quotidianità. In aggiunta il premio Unci ha valore per ricevere successivamente anche il cavalierato per i minorenni, l’alfiere della repubblica, un riconoscimento che stiamo cercando di portare nel territorio, non essendo mai stato attribuito nella provincia di Mantova”.
Un anno dalla sua elezione a presidente della delegazione provinciale mantovana: una scelta per rilanciare l’azione dell’associazione?
“Cerchiamo di coinvolgere anche la cittadinanza attraverso i nostri eventi.  Quest’anno sono fiero di aver individuato un tema principale, quello dell’aiuto nel soddisfacimento dei “ bisogni immediati”. L’azione viene portata avanti con il Comune di Mantova, attraverso il contesto dell’Emporio Solidale, una realtà che sta avendo grande riscontro, candidandosi a diventare la prima rete a livello nazionale, veicolata anche da Caritas nelle altre province. Farà scuola come sistema, ed è una filosofia coerente con i nostri principi: sostegno alle persone bisognose, le quali a loro volta diventano volontari negli Empori. Un circolo virtuoso a sostegno dell’eliminazione dello spreco alimentare. Oltre all’Emporio Solidale, la nostra azione si muove anche nella realtà di Casa San Simone, la mensa per i bisognosi. Qui abbiamo creato un evento in collaborazione con MantovaMusica, il giorno del nostro patrono, il 23 di aprile: un concerto con gli studenti del conservatorio che speriamo di far diventare un evento cittadino a scadenza annuale”.
San Giorgio è il vostro patrono: quali sono i draghi attuali da sconfiggere?
“La povertà. Un concetto che va oltre la semplice mancanza dei mezzi necessari per far fronte ai bisogni quotidiani. La povertà nasce dalla solitudine e questa pandemia di “lontananza” genera una mancanza difficile da rompere. Molte persone sono sole e l’unico modo per uscirne, è fare rete. Sia con le amministrazioni pubbliche, oltre che con altre associazioni di volontariato. Ci vediamo come un tassello in più in una rete di supporto territoriale. E Unci risponde positivamente all’appello del sindaco Palazzi di lavorare insieme ad un’alleanza per far stare insieme bisogni e risposte”.

Antonia B. Baroni