MANTOVA L’omosessualità è una variante dell’orientamento sessuale, ma benché minoritaria nell’essere umano, essa rappresenta una normalità, non una devianza. Questo è il pensiero del professor Nicola Taurozzi primario emerito del “Carlo Poma” ed ex docente universitario, personalità eminente del mondo scientifico mantovano. Una presa di posizione, la sua, che va in risposta a quella del generale Roberto Vannacci, salito in queste settimane all’attenzione delle cronache per il suo libro “scandalo” Il mondo al contrario, che già si preannuncia come il best seller dell’estate 2023.
In particolare, uno dei temi dello “scandalo” nazionale è il punto di vista del generale riferito alle tematiche omosessuali. Non giudicate dallo stesso in un’ottica morale né scientifica; semmai sociale. E ciò che il militare non riesce a metabolizzare, a detta sua, è proprio il fatto che nella contemporaneità si dia patente di “normalità” a ciò che a suo avviso uscirebbe invece dal solco storico e biologico della norma. Ma proprio su questo punto ribatte Taurozzi.
«La genetica con le sue varianti ci spiega il professor Taurozzi – è in grado di predisporre l’indirizzo sessuale dell’essere umano. Può pertanto prevalere l’indirizzo eterosessuale nella maggioranza delle persone o prevalere l’indirizzo omosessuale, transessuale eccetera in una minoranza».
Ma a determinare la differenza di orientamento intervengono altri fattori. «Il fattore ambientale e culturale che interverranno dopo la nascita rimarcheranno l’uno o l’altro indirizzo».
Dunque, spiega ancora il docente, «l’omosessualità come minoranza e la eterosessualità come maggioranza devono essere considerate sul piano scientifico e sociale come indirizzi di sessualità “normali”. Se non si conoscono queste conoscenze genetiche si continuerà con polemiche “sgradevoli” e con terminologia offensiva della dignità della persona».