Vaccinazione antinfluenzale: l’appello degli specialisti di Mantova

MANTOVA – L’ultimo bollettino Influnet dell’Istituto Superiore di Sanità evidenzia un numero medio di casi di influenza pari a 16 ogni mille assistiti, contro i 13 della settimana precedente, con aumenti in tutte le fasce di età. La circolazione del virus dell’influenza ha superato la soglia di intensità alta, simile a quella che normalmente si raggiunge tra gennaio e febbraio, e cresce a ritmo costante e veloce, specie nei bambini più piccoli. Ats Val Padana rivolge quindi a tutta la popolazione l’invito ad aderire più convintamente alla campagna vaccinale. «Se non lo si è fatto ancora, questo è ancora il momento giusto per vaccinarsi – afferma Cecilia Donzelli, responsabile della struttura Malattie Infettive di Ats Val Padana -. È fondamentale che lo faccia soprattutto chi ha contatti con persone anziane o fragili si vaccini». All’appello di Ats Val Padana, si aggiunge quello di autorevoli specialisti del nostro territorio. Massimo Amato, direttore del pronto soccorso di Mantova, interviene a proposito: «le malattie infettive a trasmissione aerea sono indubbiamente le responsabili di un enorme numero di accessi in Pronto Soccorso, pari forse alle prime ondate Covid. È indubbio che fino a pochi mesi fa l’uso delle mascherine ci ha protetto anche da patologie come l’influenza che quest’anno sta facendo un numero pericoloso di vittime, in termini di morbilità e mortalità. Gli strumenti per prevenire questa recrudescenza e proteggere i più fragili ci sono: ricorriamo alla vaccinazione e usiamo sempre nei luoghi affollati le mascherine protettive. Aiutateci ad aiutarvi». «In Italia, vengono vaccinati contro l’influenza solo il 50% degli anziani e meno del 10 – 20% delle persone ad alto rischio – spiega Stefano Bernardelli, medico di base e presidente dell’Ordine dei medici di Mantova -. L’obiettivo è migliorare sensibilmente l’inadeguata vaccinazione: per esempio dovrebbero essere vaccinati contro l’influenza tutti i bambini affetti da asma bronchiale». Infine Rita Galle, pediatra: “Come la recente pandemia ci ha insegnato, la miglior arma contro le malattie rimane la prevenzione ed in particolare quella fornita dalle vaccinazioni».