Vandalizzate le Pescherie restaurate

MANTOVA Raid notturno tra sabato e domenica, ad appena due giorni dallo smantellamento del cantiere, per deturpare con bmbolette spray il portico appena restaurato delle Pescherie di Levante, futura sede espositiva e di eventi culturali su cui l’associazione presieduta da Paolo Corbellani e Italo Scaietta hanno già investito parecchie risorse: un milione e 800mila euro è il piano, in gran parte realizzato. Il solo secondo lotto (quello deturpato dai graffitari) ne è costato 350mila. Prossimo infine il terzo e conclusivo step per completare le facciate (interne ed esterne)oltre al consolidamento delle volte e del tetto.
«Ho fatto la denuncia alla Polizia locale questa mattina – commenta il presidente Corbellani –, e desta davvero un grande rincrescimento in tutti noi avere fatto sforzi enormi durati anni di lavori con la prospettiva di potere aprire nel mese il prezioso edificio giuliesco, per essere poi caduti in questa violenza».

Non meno rammaricato Italo Scaietta: «Il fatto che ci siano persone che vogliono fare violenza a un luogo storico, unico al mondo, che rappresenta la nostra identità, ci lascia sempre molto disorientati. C’è una deriva difficile da arginare. Simili violenze le vediamo in tutte le città, ma a noi che stiamo lottando con tutte le nostre forze su questo progetto impegnativo e più costoso del previsto, vederci violentare questo spazio, fa davvero molto male. Non stiamo dando corso solo a un restauro, ma cerchiamo di far capire il valore di questo luogo. Abbiamo rcevuto molte testimonianze anche attraverso i social che ci fanno un po’ meno soffrire, ma è difficile comunque da accettare questa azione e questa deriva», conclude Scaietta.
La tecnica dell’atto vandalico è sempre la stessa affidata a bombolette spray. Meno decifrabili le scritte, spesso affidate all’estro dei graffitari metropolitani. Ad una prima analisi, parrebbe un atto di blasfemia verso l’immagine sacra della Madonna esposta nell’edicola. Fra le varie scritte sono stati interpretate le parole “Maruecos”, ossia marocchini; “Plata”, che significa pagamento (scritta infatti vicino al simbolo dell’euro; e “Plomo”, che è un’arma da fuoco.