Vanno via le impalcature anche dalla Torre della Gabbia

MANTOVA Due anni e mezzo di ponteggi esterni e altrettanti di proteste per gli esercizi sottostanti, che si sono sentiti “reclusi” entro la gabbia di tubi innocenti e pannellature. Iri però l’atteso annuncio da parte dell’amministrazione comunale: martedì 6 agosto, cioè oggi, alle 10, in via Cavour, si terrà l’inizio dello smontaggio delle impalcature sulle facciate esterne della Torre della Gabbia. Interverranno il sindaco Mattia Palazzi e l’assessore ai lavori pubblici Nicola Martinelli, oltre ai tecnici.
L’annuncio va di pari passo con le rassicurazioni fatte da tempo, in ragione delle quali le operazioni all’esterno della torre sarebbero finite prima dell’inizio del Festivaletteratura, ossia prima di settembre. L’impegno del Comune andava incontro anche alle necessità dei negozi cui per lunghi anni è stata tolta luce e visibilità. “750 giorni murati”, recita il cartello appeso a mo’ di vetrofania sulla vetrina del negozio di antiquariato “Mossini”. Altrettanto lamenta l’attiguo bar-enoteca.
Soprattutto la protesta chiedeva sensibilizzazione nei confronti delle attività penalizzate che accusano il cantiere non solo di andare a rilento, ma addirittura di avere attraversato lunghi periodi di tempo senza muovere un chiodo. Lamentela prontamente rigettata dall’assessore ai lavori pubblici: i lavori non si sono mai fermati, e ad oggi risulta già compiuta la parte alta destinata a belvedere: quella che i tecnici chiamano “lanterna”; praticamente, un’ampia superficie vetrata su tutti e quattro i lati che daranno la possibilità di apprezzare il cuore della città vecchia da una altezza prossima ai 60 metri di quota.
Gli interventi a questo punto si spostano nel cavedio del manufatto medievale per consentire il montaggio del sistema di elevazione. Un ascensore molto particolare che permetterà ai visitatori di salire e vedere nel contempo tutte le tracce storiche contenute nell’interno della torre, quando ancora questa veniva adibita a prigione (ben visibili iscrizioni e disegni tracciati sui muri dai carcerati).
L’ultimo step di questa imponente operazione di recupero che supera i 2 milioni di euro sarà costituita dalla ristrutturazione dell’appartamento acquisito dall’ente nell’attiguo palazzo Cadenazzi, che fungerà da biglietteria e da area ristoro per i visitatori. Il tutto in ogni caso da portarsi a compimento entro l’anno.