Concerto degli Auguri MPS: dal Barocco al 900, un percorso di successo per gli Archi dei Conservatori di Mantova, Verona, Parma e Reggio

MANTOVA   Un appuntamento natalizio classico, il Concerto degli Auguri che la Banca Monte dei Paschi di Siena offre alla cittadinanza mantovana dando seguito una lunga tradizione iniziata all’epoca in cui l’istituto di credito ancora si chiamava Banca Agricola Mantovana, che si è ripetuto giovedì sera nella splendida cornice del Duomo. Tradizione rispettata anche per quanto riguarda il successo dell’evento che anche in questa occasione ha richiamato un foltissimo pubblico, giustamente prodigo di applausi per i protagonisti del concerto. Un altro aspetto di continuità è rappresentato dalla consolidata collaborazione tra gli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale di Mantova, Verona, Parma e Reggio Emilia: una pregevole sinergia che è dà forma all’Orchestra d’Archi composta da studenti e docenti dei Conservatori di Musica “L. Campiani” di Mantova, “A. Boito” di Parma, “E.F. Dall’Abaco” di Verona e dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “A. Peri – C. Merulo” di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti. Un ensemble di qualità, di cui il Maestro Luca Bertazzi ha saputo valorizzare, con un encomiabile lavoro di preparazione e guida puntuale, sia i valori individuali, sia la duttilità interpretativa. Una dote, quest’ultima, che ha consentito all’orchestra di affrontare con coerente attitudine il percorso delineato dal programma, imperniato su pagine altamente esemplificative dello stile Barocco, seguite da brani del recente ‘900. Apertura in tono riflessivo, con i toni caldi degli archi a descrivere il virtuosismo polifonico dei Contrappunti n. 1 e 9 da “L’arte della fuga” di J. S. Bach (1685-1750), a cui ha fatto seguito l’accurata esecuzione della Sonata a 5 Op. 2 n. 3 in Do di Tomaso Albinoni (1671-1751), affrontata con tono spigliato, ben in luce nei movimenti veloci. La convincente interpretazione delle sfaccettature timbriche e della fervida invenzione melodica del successivo Concerto Op. 3 n. 11 in Re min. per 2 violini, violoncello, archi e cembalo di Antonio Vivaldi (1678-1741) ha messo in risalto la padronanza tecnica e la vitalità dei solisti Saad Mostafa e Isacco Burchietti, violini, e del violoncellista Nicolò Nigrelli. Ben diverso il mondo sonoro evocato da Ralph Vaughan Williams (1872-1958) la cui Fantasia su un tema di Thomas Tallis per doppia orchestra d’archi è stata eseguita con attenzione particolare per evidenziarne il clima evocativo di spazi profondi, popolati da echi di antiche melodie. Sensibilità e cura dei campi sonori che il Maestro Luca Bertazzi ha saputo sollecitare con solida competenza anche per la conclusiva Serenata in Mi min. per orchestra d’archi, Op. 20 di Edward William Elgar (1857-1934). Meritatissimi gli applausi per tutti i protagonisti a suggellare il successo dell’evento, completato con due apprezzati bis dedicati a musicisti mantovani: un omaggio a Gino Mescoli (1930), autore originario di San Benedetto Po e, toccante epilogo, la rielaborazione orchestrale di “Camminava in un aprile di pioggia” di Stefano Gueresi (1960-2017).     (gmp)