Violentò l’amica, nordafricano stangato

L’uomo è stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione; il pm ne aveva chiesti 7

MANTOVA Secondo gli inquirenti aveva costretto una connazionale sua conoscente a consumare contro la propria volontà un rapporto sessuale completo. Con l’accusa di violenza, ex articolo 609 bis del codice penale, era così finito alla sbarra un 50enne nordafricano residente a Cappelletta di Borgo Virgilio. I fatti a lui ascritti risalivano al 15 aprile 2017. Stando a quanto ricostruito quel pomeriggio la vittima, una 32enne magrebina da qualche tempo ospitata a casa dell’amico, era entrata sconvolta nella farmacia che affaccia sulla Cisa, poco distante dall’abitazione dell’uomo. Piena di lividi e con le vesti strappate la donna, in preda ad una crisi di pianto, aveva così raccontato agli inservienti del negozio lo stupro subito. Immediati erano scattati i soccorsi. Ieri mattina, dopo solo due sedute dibattimentali, il rapido epilogo giudiziario della vicenda. Davanti al collegio dei giudici presieduto da Enzo Rosina hanno infatti prima deposto i militari della stazione carabinieri di Borgo Virgilio, all’epoca intervenuti sul posto, quindi, è toccato allo stesso imputato ricostruire in aula l’episodio incriminato. Una versione la sua diametralmente opposta rispetto a quella fornita dalla parte offesa. Stando al suo racconto infatti le cose sarebbero andate in modo diverso: «In precedenza – ha dichiarato l’uomo – avevamo avuto una relazione sentimentale ma una volta conclusa, eravamo rimasti amici. Quel giorno si era presentata a casa mia con altri due uomini tra cui il fidanzato. Uno dei due aveva portato della cocaina ma solo loro tre ne avevano fatto uso. Conclusa quella specie di festa ero così rimasto per qualche ora solo in casa con la mia ex. È stato in quel momento che abbiamo consumato un rapporto completo ma senza nessuna costrizione da parte mia». Parole queste non sufficienti per riconoscerlo non colpevole. Al termine dell’istruttoria l’imputato è stato infatti condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione, a fronte dei sette richiesti in fase di requisitoria dal pubblico ministero.