Welfare, le richieste di aiuto adesso arrivano dai pensionati

MANTOVA I dati aggiornati all’agosto dal Csvm sullo Sportello di promozione sociale dei servizi sociali comunali evidenziano una escalation di richieste d’aiuto da parte di anziani, soprattutto con problemi di disabilità. Una gran messe di appelli al welfare di via Conciliazione che passa addirittura in percentuale quella di disoccupati e stranieri. Il numero di accessi al servizio dalla sua apertura (2008) ha raggiunto quasi le 2.500 persone, con 206 registrazioni del primo semestre di quest’anno.
Rispetto al brusco calo degli accessi del 2018 (quasi 19 di media al mese), nel primo semestre ’19 la media è stata la più alta in assoluto dall’inizio del servizio (oltre 34 persone al mese), superiore a quella del 2013 (33,5). Sicuramente ha contribuito anche la connessione con l’Associazione Dacia Badanti in regola Aps, che ha garantito un giorno in più di apertura al servizio portando nuove competenze.
I mantovani di periferia doppiano quelli residenti nelle zone più centrali; tra i quartieri, Valletta Valsecchi fa registrare un valore altissimo corrispondente al 16% del totale, seguito da Lunetta e Pompilio.
Per quanto concerne la nazionalità, i cittadini italiani sono risultati il 78%, mentre tra gli stranieri gli europei dell’Est hanno per la prima volta sopravanzato gli africani.
Nella prima metà dell’anno relativamente alla situazione lavorativa si è registrato un importante ribaltamento: i “pensionati”, nel 2018 quasi un quarto dei cittadini, hanno costituito addirittura la metà degli accessi, superando i “disoccupati”. E ben l’86% degli accessi ha riguardato pensionati, disoccupati e inoccupati, mentre gli occupati si son ridotti dal 15 all’8%.

Quanto alla tipologia di persone rivolte al servizio, la voce “disagio vario”, comprendente disabilità, disagi sociali e disagi economici, ha aumentato ancora la propria prevalenza, arrivando di fatto ad annullare le voci anziani, famiglie con minori e immigrati.
Come nel 2018, l’area di richiesta maggiore è stata quella della disabilità, che sfiora ancora la metà (46%). Si conferma seconda l’area del reddito (aiuti economici, Isee e agevolazioni generiche), per un quarto delle richieste. Molto più distanziata, la casa, al 3° posto, e la “famiglia” al 4°; solo un 5% delle richieste ha riguardato il lavoro.