Al Toscanini di Torino giovedì 24 il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai 

TORINO È un viaggio nella temperie culturale della Milano degli anni Cinquanta, in compagnia di Bruno Maderna, Luciano Berio e Kurt Weill, il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai in programma giovedì 24 febbraio alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino. La serata, inserita nel cartellone dedicato al repertorio contemporaneo Rai NuovaMusica, è trasmessa in diretta su Radio3 e in live streaming sul portale di Rai Cultura. Sul podio è impegnato Roberto Polastri, specialista della musica del Novecento e di quella contemporanea, che ha ricostruito alcune delle partiture orchestrate da Maderna sulla base delle parti di proprietà dell’Archivio storico della Rai. Il rapporto di Maderna con la Radiotelevisione italiana fu molto fertile: nel 1955 fondò insieme a Berio lo Studio di fonologia della Rai di Milano e fu anche direttore dell’Orchestra Sinfonica della Rai del capoluogo lombardo. Fu inoltre tra i protagonisti dei celebri Corsi estivi per la Nuova musica internazionale della città di Darmstadt, crocevia per lo sviluppo dei linguaggi contemporanei, dove morì il 13 novembre 1973. Il concerto dell’Orchestra Rai affianca quindi pagine di tre compositori che ebbero proficui scambi artistici tra di loro. Alcuni brani sono proposti in diverse versioni, grazie alle preziose trascrizioni che di Weill fecero Berio e Maderna, fortemente attratti dalle sue musiche e dalla visione etica espressa nelle sue opere, capaci di evidenziare “l’intimo legame tra la contromorale dei mendicanti e delle canaglie e l’ipocrisia della morale ufficiale” (Walter Benjamin). La serata si apre con Beatles Songs, che racchiude alcuni dei più celebri brani di John Lennon e Paul McCartney – Michelle, Ticket to Ride e Yesterday – arrangiati da Luciano Berio per voce e strumenti. La voce è quella del mezzosoprano Aloisa Aisemberg, impegnata anche nella scelta di “canzoni di Weimar” di Weill: la Ballade von der sexuellen Hoerigkeit (Ballata della schiavitù sessuale), dall’Opera da tre soldi, eseguita due volte, sia nella strumentazione di Berio sia in quella di Maderna, seguita da Le Grand Lustucru, tratto da Marie Galante, nella versione orchestrata da Berio, e dalla celebre Die Moritat von Mackie Messer (La ballata di Mackie Messer), ancora dall’Opera da tre soldi, che negli anni Cinquanta fu cantata anche da Louis Armstrong e Frank Sinatra, e che è proposta sia nella strumentazione originale di Weill sia in quella di Maderna. Chiudono la serie di canzoni la ballata Surabaya Johnny, dalla commedia musicale Happy end di Kurt Weill, Elisabeth Hauptmann e Bertolt Brecht, proposta nella strumentazione di Berio, e Nel blu, una serie di variazioni realizzate da Bruno Maderna sulla celeberrima canzone di Domenico Modugno e Franco Migliacci Nel blu dipinto di blu. Completano il programma altri due brani di Weill: la Suite panaméenne in quattro movimenti – due tanghi, una marcia e un foxtrot – tratta ancora da Maria Galante, parzialmente ricostruita dal compositore austriaco HK Gruber e proposta in prima italiana; e la Suite da concerto Symphonic Nocturne arrangiata da Robert Russell Bennett e tratta dalla commedia musicale Lady in the Dark, che debuttò con grande successo a Broadway nel gennaio del 1941, tanto che la Paramount tre anni dopo ne realizzò una versione cinematografica con la regia di Mitchell Leisen.

Elide Bergamaschi