Asola, grande successo per la 62esima edizione dell’Ercole d’Oro. Nella ‘Sanremo del Chiese’ vince Gloria Sandrelli di Medole con una canzone di Elisa

ASOLA Grande successo in piazza XX settembre per la sessantaduesima edizione del concorso canoro “Ercole d’Oro” organizzata dall’Accademia Musicale “Libera…mente” diretta dal maestro Moreno Romanelli in collaborazione con il corpo bandistico Asola-Casalmoro, la corale “Santa Cecilia-don Anselmo Ghidini” di Asola e con il patrocinio del Comune. Durante la serata i cantanti si sono esibiti dal vivo, accompagnati dagli insegnanti professionisti della scuola di musica, con brani rigorosamente in italiano. Una serata con ospiti musicali e tanti ricordi dello storico evento canoro che negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso raggiunse un grande successo non solo a livello locale ma anche a carattere regionale e nazionale. Una manifestazione che vedeva sul palco i presentatori più in voga del momento come Mike Bongiorno, Pippo Baudo, Enzo Tortora e Corrado, con cantanti e imitatori emergenti, complessi orchestrali e strumentisti, e grazie alla quale Asola assunse presto la denominazione della “Sanremo del Chiese”. A salire sul gradino più alto del podio è stata la 25enne Gloria Sandrelli di Medole con “Eppure sentire” di Elisa che ha sbaragliato gli altri concorrenti: la 24enne Giulia Colasanto di Nogara (Vr) arrivata seconda con il brano “Potevi fare di più” di Arisa, la 21enne Sharon Biagi di Asola arrivata terza con il brano “Come saprei” di Giorgia, Fabiana Bertoglio, Franco Vivaldi, Nicola Danese, Vittoria Paccini, Lisa Zhang, Mara Serafini, Sara Zambelli e Paolo Cerutti. Il premio della ciritica attribuito dai musicisti dell’Accademia “Libera…mente” è andato alla 18enne asolana Emma Rondelli che ha eseguito il brano “La notte” di Arisa. I vincitori sono stati scelti da una giuria di giornalisti, esperti del settore e cantanti. Una bella serata, quindi, che ha coinvolto molte persone e ha riportato indietro nel tempo la cittadina dell’alto mantovano, all’epoca in cui era chiamata come la “Sanremo del Chiese”.
Paolo Zordan