Aspettando “Tutti per uno”: il Volo si racconta

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MANTOVA  Tre concerti per festeggiare i 500 anni di Palazzo Te. Il Volo torna con lo show “Tutti Per Uno – Viaggio Nel Tempo”, l’8, il 10 e l’11 maggio a Mantova, uniche date italiane. È la terza edizione dello spettacolo che, dopo il successo delle prime due all’Arena di Verona, andate in onda su Canale 5 e che hanno raggiunto ascolti record per gli spettacoli musicali in televisione, farà tappa nella città virgiliana. “Con questo progetto vogliamo unire alla musica le bellezze del nostro paese, mostrarle al grande pubblico italiano”, spiegano Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble in collegamento via Zoom da Baltimora. Oggi cantano a Washington. Per tutti e tre sarà la prima volta a Mantova.
“Non vediamo l’ora di cantare in un palcoscenico speciale come quello di Palazzo Te, ma anche di assaggiare la gelatina”, confessano. “Lo spettacolo è un progetto impegnativo per tutti, non solo per noi, ma anche per chi lavora con noi”.
Quello de Il Volo è stato un anno straordinario. Dopo quindici anni di carriera, il trio ha raggiunto importanti traguardi, tra cui la pubblicazione di Ad Astra, il primo album di inediti che include il brano presentato a Sanremo 2024, Capolavoro, e l’ultimo inedito Tra le onde. Sul fronte live, dopo aver conquistato l’Europa con un tour di numerose date sold out nelle principali capitali, il trio è tornato a gennaio sui palchi italiani con un tour nei principali palasport e si prepara nel 2025 per Live In Concert, nuove date in Europa e America Latina a partire da ottobre.
“Chi ci ha tenuto a battesimo nel 2009 ci ha conosciuto in un programma televisivo in cui cantavamo brani più nostri, poi crescendo abbiamo sentito l’esigenza di cantare i brani della nostra cultura. Fino al Festival di Sanremo 2015 quando abbiamo presentato il primo inedito. Nell’album uscito lo scorso anno raccontiamo chi siamo oggi”.
E chi sono oggi i tre ragazzi de Il Volo?
“Abbiamo la fortuna di essere tre ragazzi intelligenti, anche un po’ sopra la media. Oggi fare gruppo è considerato qualcosa di obsoleto perché siamo più spinti verso l’individualismo, e a fare cose da soli. Noi abbiamo raggiunto il successo in tre, vissuto le cose più importanti della vita in tre. È un legame di cui non possiamo fare a meno. Questa è intelligenza. Tra noi c’è molto rispetto e trasparenza. Non ci vergogniamo di chiedere aiuto se ne abbiamo bisogno e troviamo sempre il supporto l’uno con gli altri”.
La grande emozione per Ignazio Boschetto è stata duettare con Riccardo Cocciante e Gaetano Curreri. “Quando stavo a Bologna il mio approccio alla musica era con Pavarotti e gli Stadio, allora prendevo il pomo in legno della tenda e cantavo come fosse un microfono”, racconta. E gli Stati Uniti come sono? “Tutto molto bello, un tour magnifico. Però dopo sei settimane, personalmente, sento l’esigenza di tornare a casa”, ammette Piero Barone, “mi prenderei tre giorni di riposo per poi ripartire. È un momento magico per la nostra carriera”.

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