Estate Musicale del Conservatorio: gran finale al Bibiena con l’Orchestra del Campiani

MANTOVA Si è conclusa tra i calorosissimi applausi del pubblico che domenica sera gremiva il Bibiena l’Estate Musicale del Conservatorio 2019. Una stagione caratterizzata da diciassette appuntamenti, tra luglio e settembre, che hanno offerto una panoramica avvincente della capacità del Conservatorio “Lucio Campiani” di far conoscere tanti giovani talenti accomunati da grande passione e indubbie qualità musicali. Il grande successo del concerto conclusivo è la migliore testimonianza della validità dell’impegno della direzione del “Campiani” nell’affiancare alla fondamentale attività didattica un’intensa produzione di eventi destinati a creare opportunità di crescita culturale e professionale per i giovani musicisti. Preziosa e particolarmente riuscita quella che ha visto protagonista dell’atto conclusivo della rassegna l’Orchestra del Conservatorio “Lucio Campiani”, in collaborazione con il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, affidata alla competente direzione di Carla Delfrate. Alle prese con un programma di notevole impegno, i giovani musicisti hanno offerto una pregevole prova di preparazione e attitudine interpretativa affrontando due composizioni dai caratteri decisamente diversi, ma con notevoli tratti in comune. Lo ha opportunamente segnalato Carla Delfrate precisando come la Serenata n. 2 in la maggiore per piccola orchestra, op. 16 di Johannes Brahms (1833-1897) e la Kammermusik n. 4 per violino e orchestra, op. 36 n. 3 di Paul Hindemith (1895-1963) siano destinate a un organico molto simile, senza violini e intonate ai toni orchestrali medi, con chiari riferimenti alla classicità ed esempi luminosi del sinfonismo tedesco. Da un lato, Brahms con la sua giovanile evocazione descrittiva di una festosa pace rurale, mentre l’opera di Hindemith, pur ancorata alle radici del grande passato, è un modello della scrittura espressionista del Novecento. Giustamente riflessiva e didatticamente accurata nell’interpretazione della Serenata brahmsiana, l’orchestra ha risposto alle esigenze della difficile scrittura di Hindemith con puntuale definizione dell’intreccio timbrico e ritmico, a sostegno del fitto dialogo con il violino solista. Di grande rilievo, in questo ruolo, la vigorosa interpretazione di Paolo Ghidoni, espressione di assoluta padronanza tecnica e capacità espressiva adeguata al temperamento dell’opera e all’impulsività del discorso strumentale. La serata si era aperta con l’introduzione di Francesca Zaltieri, presidente del Conservatorio mantovano, e del direttore Salvatore Spanò. Un commiato, il suo, dopo sei anni di grandi soddisfazioni alla guida del “Campiani”: occasione per ricordare i passi compiuti, ringraziare i validi collaboratori che li hanno resi possibili e presentare ufficialmente il suo sostituto, il maestro Gianluca Pugnaloni, docente di saxofono e già vice direttore del Conservatorio. (gmp)