Il festival di Casalmaggiore arriva a Sabbioneta

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Casalmaggiore A meno di 48 dalla trionfale trasferta cremonese, il Casalmaggiore international Festival riprende la strada a toccare, di passaggio, luoghi particolarmente significativi del territorio circostante. Un’occasione preziosa, per il folto seguito di pubblico internazionale – studenti con le loro famiglie, ma anche semplici appassionati – per ammirare questa terra di confine, ricca di storia e di bellezza. Così, dopo la città del Torrazzo e il suo Auditorium Arvedi, oggi la musica sbarca nella città fortificata di Sabbioneta, gioiello rinascimentale nato dalla fantasia di Vespasiano Gonzaga e, dal 2008, insieme alla consorella Mantova, inserito nella Lista dei Siti Unesco. Alle ore 21,15, presso il Teatro all’Antica, ad attendere il pubblico sarà un programma come sempre nutrito, a cominciare da un grappolo di Fantasie scritte per clarinetto ed archi da Hans Kustovny, autentico pilastro del Festival, presenza discreta quanto imprescindibile, con il suo contrabbasso, di tanti ascolti che hanno costellato la storia del Festival. Con lui, primus inter pares, sarà il clarinetto vellutato di Joe Rosen, newyorchese dall’innata signorilità, innamorato della musica e dell’impareggiabile atmosfera di Casalmaggiore. Dopo l’affondo nella stretta contemporaneità del pezzo d’apertura, si torna nelle atmosfere del pieno Romanticismo con il magnifico secondo Trio op.66 di Felix Mendelssohn. Quattro movimenti di immaginifica tensione affidati all’affiatato Trio Eleos, composto da Hwiyeon Park al violino, Gwangkyun Moon al violoncello e Uram Kim al pianoforte. Tempo di un breve intervallo ed ecco il Teatro all’Antica riportato agli antichi fasti, con l’arrivo sul palco di Georgy Tchaidze. A Cremona, il suo Haydn, cesellato nei fraseggi, straordinariamente insinuante nello smeriglio delle sue anime, aveva infiammato l’uditorio. Qui, il pianista georgiano – alla sua ultima apparizione per questa edizione del Festival – regalerà una manciata di miniature tratte dal catalogo di Rameau per poi trasvolare verso Chopin: una Mazurka, due Notturni e, a chiudere, il Quarto Scherzo op.54. Nel pomeriggio, ghiotto antipasto musicale, presso l’Auditorium dell’Oratorio Maffei, con il Concerto per violino e orchestra op.77 di Sibelius, interpretato da Ashley Tsai accompagnata da Shenzi Liang al pianoforte, il Prokofiev di un gruppo di pagine, arrangiate da Vadim Borisovsky per viola e pianoforte, tratte dal balletto Romeo e Giulietta, eseguite da Sarah Als e da Anastasia Kulikova. E ancora, interessante sarà l’accostamento delle pagine appena ascoltate con il primo movimento del Concerto per violino e orchestra di Korngold, con protagonisti Yupei Chang e Kanami Nishimoto, ma soprattutto con il binomio Bach – Ysaye rispettivamente della Sarabanda tratta dalla seconda Suite e della terza Sonata proposto da Davide Agamennone. A chiudere la maratona pomeridiana, la Sonata op.13 di Fauré per violino e pianoforte interpretata da Myeonghan Lee e da Shenzi Liang.