‘Isabella incontra Beethoven’. Con Oficina Ocm due eventi di successo per celebrare Mantova al centro della via della musica

MANTOVA Per la ripartenza di Tempo d’Orchestra, ventinovesima stagione concertistica, Oficina Ocm ha organizzato un breve ciclo di appuntamenti di preparazione all’evento inaugurale di domenica 17 ottobre, dedicato all’esecuzione integrale dei cinque concerti per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven (1770-1827), andando alla riscoperta di importanti tracce storiche e artistiche che testimoniano il ruolo di assoluto prestigio ricoperto dalla corte dei Gonzaga nel panorama musicale dei secoli XVI e XVII. Il primo approccio, venerdì 15 nella suggestiva ambientazione del Tempio di San Sebastiano, ha offerto una visione della ricca competizione tra i mecenati delle corti del Cinquecento per assicurarsi i servizi dei migliori musicisti, con una specifica attenzione alla rivalità tra Isabella d’Este, marchesa di Mantova, moglie di Francesco Gonzaga, e Lucrezia Borgia che sposò in terze nozze Alfonso d’Este, duca di Ferrara e fratello di Isabella. Il frutto delizioso di questi contrasti tra le due grandi signore del Rinascimento è rappresentato dall’arrivo a Mantova di una vasta schiera di cantori, compositori, strumentisti di straordinaria levatura che proprio in qui favorirono e svilupparono un nuovo genere di musica capace di attingere alla tradizione popolare da coniugare con le proporzioni matematiche applicate alla musica su testi dei più insigni poeti e letterati dell’epoca, come Petrarca, Castiglione e Ariosto. Eccellente la rappresentazione di Patrizia Bovi, canto e arpa, e Crawford Young, liuto e cetra, di pagine affascinanti ed evocative di Bartolomeo Tromboncino, Marco Cara, Nicolò da Padova e altri eminenti protagonisti di quella straordinaria fioritura di artisti. Di successo in successo, anche il secondo appuntamento di questo progetto Oficina Ocm sulla “via del Principe” ha visto la calorosa e notevole partecipazione, sabato 16 nella splendida Sala dei Cavalli di Palazzo Te, di un pubblico conquistato dalla narrazione del musicologo Dinko Fabris e dalle eccellenti interpretazioni di Carlotta Colombo, voce, e Chiara Granata, arpa doppia. Davvero affascinante il percorso descritto da Fabris, attraverso la citazione di lettere e aneddoti avvincenti, per collegare le testimonianze dell’importanza delle dame poetesse e musiciste presso le grandi corti nel XVI secolo, alle musiche raffinatissime di quell’epoca d’oro, di autori come Luzzaschi, Monteverdi, Frescobaldi, Piccinini e Benedetto Ferrari. Un ciclo a catena sul tema delle lettere amorose – all’amata lontana – che, come Fabris ha opportunamente segnalato, è stato indagato profondamente anche da Beethoven tramite composizioni che si possono sicuramente collocare nell’ambito dello spirito rinascimentale. Due appuntamenti preziosi, dunque, per il miglior avvicinamento possibile all’integrale dei concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven di domenica 17 al Teatro Sociale. (gmp)