La Filarmonica Toscanini a Parma e Milano con Omer Meir Wellber

PARMA Omer Meir Wellber, artista israeliano, direttore e pianista, musicista eclettico da sempre aperto alla sperimentazione, all’inclusione, all’abbattimento di qualunque muro o frontiera, che non smette di stupire per le sue interpretazioni spesso fuori dagli schemi, torna a dirigere La Filarmonica Toscanini in tre importanti appuntamenti di stagione: il 18 febbraio alle 20.30 e il 19 febbraio alle 18.00 all’Auditorium Paganini. La Toscanini torna inoltre a Milano, lunedì 21 febbraio alle ore 20.30, in un luogo di eccellenza dello spettacolo dal vivo, il Teatro Arcimboldi, nel primo di una serie di appuntamenti appositamente voluti per creare una consuetudine tra l’Orchestra e la città. L’appuntamento con Milano, città nella quale Arturo Toscanini, durante i suoi anni alla Scala, diede forma alla figura del direttore d’orchestra come lo conosciamo oggi e trasformò l’opera da intrattenimento a forma d’arte, rientra nel progetto La Toscanini per Tutti – La Musica necessaria ovvero la realizzazione di una stagione diffusa volta a portare la musica anche oltre i tradizionali confini. Il programma si apre con Ciò che resta, brano del 2017 che inaugura la residenza artistica di Silvia Colasanti, e culmina con uno dei capolavori del repertorio sinfonico, la Sinfonia n. 4 in Sol maggiore di Gustav Mahler. Sul podio Omer Meir Wellber, che è anche Direttore Musicale del Festival Toscanini di cui, nel giugno 2022, si svolgerà la Edizione n. I. La voce solista è quella del soprano Adriana Gonzalez, vincitrice nel 2019 del prestigioso concorso di Placido Domingo Operalia. «Ciò che resta è un precipitato della storia, del passato con cui si continua incessantemente a dialogare – ama ricordare la compositrice Silvia Colasanti – per infine comprendere a fondo la propria identità e il proprio presente». Quasi un manifesto compositivo che si sposa perfettamente con la poetica mahleriana, la cui quarta sinfonia chiude mirabilmente il primo periodo della produzione sinfonica del grande compositore boemo. Un capolavoro assoluto del primo Novecento composta fra il 1899 ed il 1901. “Il brano di Silvia Colasanti – spiega Omer Meir Wellber – ha molto a che fare con il brano di Mahler che andremo a suonare subito dopo perché entrambi parlano del rapporto tra la musica e il silenzio, offrendo al pubblico momenti di suggestione molto personali ed intimi. Una delle eredità più importanti di Mahler, che caratterizza la sua musica in modo specifico, è infatti il rapporto tra la musica e la pausa, il silenzio. Una direzione che invita al minimalismo che la musica contemporanea sta affrontando anche a livello filosofico». Omer Meir Wellber sarà inoltre protagonista, giovedì 17 alle ore 20.30 di Salotto Toscanini, con un programma cameristico ardito, volto a stupire, a impressionare, sfrontatamente novecentesco e improntato sulla sperimentazione. La serata è dedicata a due compositori estremamente interessanti come Zoltan Kodaly e Alfred Schnittke e due loro gemme musicali del repertorio cameristico, il Duo per violino e violoncello op.7 e il Trio per violino, violoncello e pianoforte. Insieme al maestro Wellber il primo violino e il primo violoncello della Filarmonica Toscanini, Mihaela Costea e Pietro Nappi.

Elide Bergamaschi