Resilienza penitenziaria, la casa circondariale narrata da un inedito punto di vista

MANTOVA La casa circondariale di Mantova, chi ci lavora e chi vi è recluso, trasmessa da un altro punto di vista, differente da quello per cui tale realtà è solitamente raccontata dalla cronaca, ossia per circostanze drammatiche o critiche: questo, o anche questo, l’obiettivo della mostra fotografica “Resilienza penitenziaria”, ieri aperta alla Casa del Mantegna e visitabile fino al 26 febbraio.
Una esposizione  patrocinata dalla Provincia di Mantova e realizzata in collaborazione con la casa circondariale cittadina che narra il percorso di chi –  oltre a dover mantenere la sicurezza come ogni corpo di polizia – ha la funzione di coniugare rigore e umanità, accompagnando i detenuti nei rispettivi percorsi di reinserimento, come sottolineato dalla dirigente Metella Romana Pasquini.
Leggere in senso più ampio la valenza della struttura  è fondamentale, come posto in evidenza dall’assessore comunale Andrea Caprini, poiché si tratta di una realtà locale che coinvolge tutti. Per questo il presidente della Provincia Carlo Bottani ha già posto in campo il proprio impegno per ampliare l’attività rivolta a tale contesto, attraverso un tavolo di confronto sul tema, che coinvolga le istituzioni a tutti i livelli amministrativi sia per il migliorare lo stabile penitenziario sia per avviare ogni possibile progetto che consenta sbocchi occupazionali ai detenuti. E attraverso un convegno sulla qualità della vita in ambito carcerario.
Un universo composto da tanti fattori, curati dal personale e dai rappresentanti di numerosi enti del territorio, che permette di spaziare dalla cura dell’orto alla preparazione di prodotti da forno: iniziative che hanno una forte funzione umana e terapeutica, ma che pure costituiscono una reale possibilità lavorativa e un nuovo inizio per chi sia recluso.
Osservare le persone che lavorano in carcere e i detenuti stessi  attraverso le foto in rassegna consente un approccio del tutto inedito verso un mondo sostanzialmente sconosciuto, o conosciuto solo per uno dei diversi aspetti che lo vanno invece a comporre: da questo presupposto sono partiti i curatori della mostra Fabio Gandolfi e Leonardo Piva, accompagnati dalle riflessioni scritte del comandante di reparto Rosario Marco Maurizio Romano e dal vice ispettore Raffaele Donnarumma.
Questi gli orari di apertura della mostra: dal lunedì al venerdì: dalle 10 alle 13, sabato e  domenica: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Ilperf