Rigoletto e la maledizione al teatro Regio

PARMA Una nuova produzione in forma scenica porta una delle più celebri opere verdiane nel cuore delle terre natali del Maestro: Rigoletto e la maledizione è il nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma per il Festival Verdi, che debutta al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto venerdì 7 ottobre 2022, ore 20.00 (recite domenica 9, giovedì 13, domenica 16 ottobre 2022 ore 15.00), con la regia di Manuel Renga, , le scene di Aurelio Colombo, i costumi del Teatro Regio di Parma, i movimenti scenici Giorgio Azzone, le luci di Giorgio Morelli.

L’opera va in scena nell’arrangiamento per ensemble da camera di Alessandro Palumbo, sul podio dell’Ensemble Victor Hugo. Protagonisti Matteo Mezzaro (Il Duca), Chiara Notarnicola (Gilda), Luca Bruno (Rigoletto), Christian Barone (Sparafucile), Marina Ogii (Maddalena/Giovanna), Andrea Comelli (Monterone), Andrea Galli (Matteo Borsa), Jacobo Ochoa (7, 13) e Gianluca Andreacchi (9, 16) (Marullo), Eugenio Maria Degiacomi (Conte di Ceprano), Irene Celle (Contessa di Ceprano).

Dimensione cameristica e linearità dello spazio scenico: questi gli ingredienti di un particolare allestimento che cala la vicenda di Rigoletto, di Gilda, del Duca in una dimensione più intima e raccolta, affidandola a un ensemble composto da pianoforte, fiati e contrabbasso. “Il compito arduo di messa in scena dell’opera – spiega il regista Manuel Renga “che in quest’occasione non vedrà la presenza fisica del coro pur conservandone la musica, è proprio quello di studiare, approfondire e rendere viva l’intera storia solamente con i solisti, privandoli di ogni orpello e appoggio, scavando fino alla verità della vicenda umana che sta dentro ognuno di loro. Il linguaggio teatrale, quasi cinematografico, della recitazione che ho scelto, mira a rendere ancora più evidente questo obiettivo: luci affilate che raccontano in modo quasi caravaggesco i tormenti e le gioie estreme che vivono i personaggi; scenografia lineare, spigolosa che obbliga al confronto con la platea e con sé stessi”. L’allestimento riprende i costumi di un Rigoletto storico del Teatro Regio di Parma, quello di Pierluigi Samaritani, che in questa produzione diventano un vero e proprio elemento d’azione: “i personaggi – prosegue Manuel Renga “li indossano e li tolgono, proprio come ci si nasconde e ci si svela con una maschera. Con i maestosi mantelli, farsetti, crinoline e bustini si può recitare il ruolo che l’opera e la vita impongono, mentre senza di essi non si è altri che sé stessi, nudi di fronte allo specchio che mette in risalto ogni difetto e ogni paura, che mina ogni certezza”.