MANTOVA Assume un significato del tutto particolare il lungo applauso che ha salutato la conclusione della performance dell’attrice Ermanna Montanari e del trombettista Simone Mazzocchi. Quella di venerdì è stata la prima delle tre serate in cui si articola il progetto “Risonanze – rito collettivo dell’attesa”, curato dal Circolo cinematografico Il cinema del carbone, realizzato in collaborazione con Oficina Ocm e grazie all’adesione di numerosi privati e fondazioni del territorio. Nella splendida atmosfera di piazza Sordello, illuminata in modo scenografico, dal balcone di Palazzo Castiglioni i due artisti hanno dato vita a un prezioso intreccio tra letteratura e musica che va oltre l’eccellente esito dello spettacolo diventando, in questo specifico momento, l’emblema del desiderio e della assoluta necessità di ridare vita alle espressioni d’arte e di lasciare alle spalle l’isolamento imposto dall’emergenza in questi lungi mesi passati. Un rito collettivo, come è stato annunciato, che ha coinvolto anche emotivamente il pubblico che si è distribuito in sicurezza, nell’ampia spazialità della piazza. Alla pura bellezza dei versi di Dante, così toccanti e incisivi nell’intensa interpretazione di Ermanna Montanari, hanno risposto brani musicali altrettanto appassionanti nell’originale dimensione sonora della tromba di Simone Marzocchi, eccellente strumentista-compositore. Un percorso avvincente tra i vari Canti della Divina Commedia che l’interpretazione classica di Ermanna Montanari ha condotto in un susseguirsi di profondità sentimentali, evocando momenti e personaggi tra i più significativi della poetica dantesca: da Paolo e Francesca, a Ulisse, da “Manto incantatrice” che dà origine a Mantova fino a Beatrice, nell’Empireo conclusivo. Richiami emozionanti che si sono riflessi nell’eterna bellezza di pagine musicali splendide, come l’aria “Lascia ch’io pianga” di Georg Friedrich Händel (1650-1759), la sequenza gregoriana Victimae Paschali Laudes e l’”Ave verum di W. A. Mozart (1756-1791) eseguite con spontanea brillantezza da Simone Marzocchi. Benvenute, dunque, queste “Risonanze” che si fanno portavoce di un messaggio di speranza, anche questo più che mai collettiva, per una urgente ripresa della vita artistica, del lavoro di quelle realtà che state messe in estrema difficoltà dall’assenza obbligata di pubblico e dalla chiusura dei luoghi di spettacolo. (gmp)