MANTOVA C’è ancora un giorno per votare e domani sarà eletta la “Leggenda” Stings: in finale il capitano attuale Mario Ghersetti e l’ex biancorosso Alessandro Amici. E Mario, da un veloce constatazione sui canali social Facebook, Instagram e Twitter del club, si avvia alla vittoria della finale con un plebiscito e passerà alla fase nazionale, con tutti i primi classificati degli altri 21 club di A2 che hanno aderito al contest digitale. Il format, dedicato ai tifosi, è stato lanciato dalla Lnp a inizio mese in questo periodo di lockdown dello sport. «Per i miei amici e parenti – spiega il capitano italo-argentino della Pompea – sembra una finale di calcio di Coppa del Mondo e sono tutti felicissimi. E’ una cosa molto seria: effetto della quarantena. Mi riempie il cuore l’affetto dei supporter. Mantova mi ha dato e mi sta dando tanto. Un giocatore cerca sempre di fare il massimo in campo e di lasciare un buon ricordo nelle squadre in cui ha militato. Questo club, anche se è giovane, ha visto passare tanti giocatori e per me è una bella soddisfazione. E ringrazio anche chi non mi ha votato». In due anni Mario è riuscito a entrare nel cuore dei virgiliani: «E’ incredibile: io ricambio il loro amore. Tante volte si dà per scontato l’affetto dei supporter; invece c’è gente che ci tiene davvero e apprezza l’impegno che metti in campo. Inoltre sai di avere una responsabilità nei confronti dei più piccoli che vengono a vedere la squadra al palazzetto». Ghersetti, dopo aver superato agli ottavi Michele Venturelli, con il 58% dei voti, ha battuto nei quarti con il 65% il compagno di squadra Rotnei Clarke, con cui vi è stato un divertente scambio di battute e complimenti reciproci su Instragram: «Il migliore americano in A2 quest’anno. Siamo amici e c’è grande rispetto tra noi». Poi in semifinale ha sconfitto il grande ex Riccardo Moraschini con il 66%. «Ringrazio tutti. Senza i tifosi, ma vale per tutte le discipline, noi giocatori e lo sport non saremmo così importanti. Il sostegno di tutti è fondamentale, soprattutto in un momento difficile come questo». Mario, chiuso in quarantena con la moglie e la cognata, prosegue con gli allenamenti per mantenere la condizione. «Io e mia moglie ci siamo organizzati in casa con una mini palestra. Avanti così finché ci saranno novità. Non sappiamo ancora quando si ricomincerà: c’è chi parla di settembre, chi gennaio 2021 e giocare a porte chiuse è una tristezza; quindi mentalmente restare concentrati non è facile, ma dobbiamo sapere che siamo fortunati. A noi è chiesto solo di stare a casa: pensiamo a chi invece è obbligato a uscire, deve lavorare e mette a repentaglio la propria salute». Con la società e i compagni i contatti sono frequenti: «Difficile per tutti adesso sapere come andranno i prossimi mesi. E’ una situazione che non si è mai verificata prima. Per noi giocatori, per dirigenti e società non si sa che stagione sarà. Tutti i club sono in difficoltà economiche, ho letto che alcuni hanno cancellato i contratti pluriennali. C’è preoccupazione perchè non sappiamo che ne sarà di noi e questo non è giusto. Tutti faremo degli sforzi. Noi viviamo per allenarci, giocare e vincere. Il mio futuro? Avevo un contratto anche per la prossima stagione, c’era la parola, ma nessuno sa adesso cosa succederà». (cris)