NAPOLI Con Il Barbiere di Siviglia che inaugurerà il prossimo 6 luglio (con repliche fino al 16 luglio), Riccardo Frizza torna a dirigere al Teatro di San Carlo di Napoli dopo il grande successo delle “Tre regine” con Sondra
Radvanovsky e il concerto dello scorso 16 giugno in occasione della
Conferenza dei Ministri della Cultura del Mediterraneo. Il capolavoro buffo
di Rossini viene presentato nello storico allestimento sancarliano firmato
da Filippo Crivelli, Emanuele Luzzati e Santuzza Calì. Nelle parti
principali cantano Xabier Anduaga (Il Conte di Almaviva), Carlo Lepore (Don
Bartolo), Jessica Pratt (Rosina), Davide Luciano (Figaro) e Riccardo Fassi
(Don Basilio).
Riccardo Frizza ha dichiarato: «Tornare all’amato Teatro di San Carlo di
Napoli con un titolo come “Il barbiere di Siviglia” è pura gioia. Dirigere
l’opera buffa forse più amata del repertorio è sempre una sfida, la
complessità drammaturgica e musicale di questo capolavoro viene quasi
“nascosta” dall’immediatezza con la quale il pubblico la percepisce e la
gode. Mi confronto da quasi venti anni con questo gioiello rossiniano,
scoprendovi ogni volta nuovi spunti, certo che per farne emergere
l’abbagliante bellezza bisogna avere un’ottima compagine orchestrale e
corale, cantanti/attori in grado di fare acrobazie mai fini a se stesse, un
allestimento e una regia che non cedano mai alla tentazione della facile
comicità che, quasi sempre, si trasforma in volgarità, quanto di più lontano
dall’eleganza siderale del Barbiere. A maggior ragione faccio questa
riflessione in quanto qui al San Carlo riprendiamo uno spettacolo storico,
nato proprio in questo teatro nel 1998 dalla creatività di Filippo Crivelli,
Lele Luzzati e Santuzza Calì, rispettivamente regista, scenografo e
costumista. “Noi presentiamo – diceva Crivelli, scomparso nella sua Milano
lo scorso febbraio, dopo una vita operosa che molto ha dato alla lirica – un
Rossini non grottesco, divertente ma non forsennatamente divertente, dove la
commedia non è farsa, dove i recitativi sono trattati e interpretati come
prosa, dove gli oggetti e i mobili creati da Luzzati possono provocare
situazioni paradossali ma mai inutili”. Faccio mie le sue parole,
aggiungendo che quest’idea di Barbiere è perfetta solo se si hanno a
disposizione cantanti all’altezza. E qui non potevo desiderare di meglio,
puntando sulla bravura vocale e la credibilità teatrale di Xabier Anduaga,
Carlo Lepore, Jessica Pratt, Davide Luciano e Riccardo Fassi».
Elide Bergamaschi