Tempo d’Orchestra. Dvořák e Brahms spettacolari con Daniel Harding e la Chamber Orchestra of Europe al Sociale

MANTOVA  E’ stato sicuramente un evento da incorniciare, quello di martedì sera al Teatro Sociale nell’ambito della stagione concertistica Tempo d’Orchestra, che ha visto protagonisti Daniel Harding, direttore di fama mondiale, e la Chamber Orchestra of Europe. Un connubio collaudatissimo confermatosi mettendo in mostra la ben nota eccellenza qualitativa che contraddistingue le loro performance, oltre a un affiatamento esemplare. Il 44enne direttore inglese, acclamato erede di grandissimi mostri sacri come Simon Rattle e Claudio Abbado, ha dato prova della sua solida capacità di controllo costante dell’organico strumentale, espressa con gesto raffinato, meticoloso e comunicativo. Fluidità e dinamismo delle esecuzioni, giusta dose di temperamento e sinergia intellettuale sono esiti di prima grandezza ottenuti grazie anche alle notevoli doti tecniche della Chamber Orchestra of Europe, formazione che, nata nel 1981, ha al suo attivo numerosi riconoscimenti internazionali e oltre 250 incisioni. Ricca di individualità di spicco, tra cui la bravissima Lorenza Borrani violino di spalla, la COE ha risposto con puntuale duttilità alle sollecitazioni di Harding esprimendo sonorità sempre intense, luminose e ben delineate. Proprietà messe ottimamente a profitto affrontando un programma a due facce che ha accostato le Danze slave II serie op. 72 di Antonin Dvořák (1841-1904) alla Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73 di Johannes Brahms (1833-1897). Prima parte, dunque, di carattere brillante, contraddistinta da ritmi di danze della tradizione folcloristica boema e slava, ma anche da una fresca spontaneità mirabilmente combinata da Dvořák con efficace gusto armonico e strumentale. Ben altro il clima evocato dalla Sinfonia di Brahms che alterna colori strumentali morbidi a spunti drammatici e vigorose manifestazioni di gioia, ma facendo riferimento alla forza della tradizione e alle tecniche compositive più antiche. Di questo dualismo stilistico Daniel Harding e la COE si sono rivelati interpreti magistrali per competenza tecnica, coinvolgente espressività e trasparente partecipazione emotiva, suscitando l’entusiastica approvazione del pubblico che gremiva il Sociale, con ampia rappresentanza di giovani. Un importante successo, quindi, per questo appuntamento d’eccellenza nella programmazione di Tempo d’Orchestra, impreziosito dal prestigio internazionale di Daniel Harding. Evento da ricordare, come detto, anche in considerazione del fatto che il direttore inglese ha deciso di ridurre d’ora in poi le esibizioni pubbliche per dedicarsi parallelamente al suo hobby preferito come pilota d’aereo per l’Air France. (gmp)