Allarme dal Garda Chiese: poca neve in montagna, siccità in pianura

La situazione meteo sta preoccupando seriamente i dirigenti del Consorzi

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ALTO MANTOVANO 

«In montagna non è nevicato, ma l’acqua del lago di Garda è al momento sufficiente, in quantità maggiore rispetto all’anno passato. Sono comunque molto preoccupato per quanto riguarda l’irrigazione estiva»: così il presidente del Consorzio di bonifica Garda Chiese,  Gianluigi Zani.
Se in Piemonte, ai tempi andati, dicevano “piove, governo ladro”, riferito al fatto che il sale, ai tempi bene primario e costoso, trasportato dai magazzini ai punti vendita si inzuppava e per questo costava di più, per converso ora gli agricoltori mantovani e non solo possono dire “non piove, governo ladro”.
Battute a parte, la situazione meteo sta preoccupando seriamente i dirigenti del Consorzi. «Non tanto perché non piove – precisa Zani – ma perché in montagna non è nevicato, e si sa che la neve è, per definizione, “acqua per l’estate”. Come dicevo, conforta l’attuale quantità d’acqua del Garda, superiore a quella dello stesso periodo di un anno fa, grazie anche ad un 2018 abbastanza piovoso, in linea, e anche qualcosa in più, rispetto alle recenti annate. L’anno scorso, in Trentino e in Alto Adige, è nevicato in modo significativo a fine febbraio-inizio marzo, per cui l’irrigazione estiva nell’Alto Mantovano non ne ha risentito più di tanto. Spero che Giove Pluvio si ripeta. Altrettanto non si può dire – continua il presidente – per il lago d’Idro e il canale Arnò, corsi d’acqua che servono per i circa 3.500-4.000 ettari del terreno mantovano che si affaccia al territorio cremonese: Asola, Acquanegra, Canneto, Bozzolo, ecc. Questi due “serbatoi” sono già ora in grave sofferenza».
Il Consorzio Garda Chiese, informa il presidente, mesi fa è stato incaricato, in collaborazione con l’Aipo e il Consorzio del Mincio di secondo grado, di gestire le paratoie della diga di Salionze, la struttura che regola l’afflusso dell’acqua proveniente dal Garda, destinata a Mincio, Canale Virgilio e Canale Seriola.
A proposito dei canali scolmatori, la manutenzione dei quali, com’è noto, è a carico dei proprietari dei terreni, e che di fronte a piogge molto intense, le cosiddette “bombe d’acqua”, spesso provocano inondazioni, Zani informa che la Regione ha recentemente deliberato un finanziamento di scopo. (gi.bo.)