Campane “zittite” alla domenica La palla ora passa alla Curia

PIETOLE  (Borgo Virgilio) Sono stati consegnati al Cancelliere vescovile della Curia di Mantova, monsignor Claudio Giacobbi, i moduli con le oltre 300 firme raccolte in pochi giorni dai parrocchiani di Pietole per chiedere di riattivare l’Ave Maria delle 7 del mattino che era solita dare il risveglio alla cittadinanza nei giorni festivi. Da un mese e mezzo a questa parte, infatti, il suono delle campane e i rintocchi delle ore domenicali erano stati spostati alle 8 e suonati in tono minore dopo la richiesta di una residente che si era rivolta alla Diocesi di Mantova lamentandosi dell’intensità dei rintocchi. Richiesta che la Diocesi, non senza dispiacere, aveva dovuto esaudire in osservanza delle normative vigenti, accendendo un inevitabile vespaio di polemiche. Lo stesso don Giacobbi ha riferito che pur a fronte di precise disposizioni vescovili pregresse per quanto concerne il suono delle campane nelle giornate festive, il loro ripristino è subordinato a lavori di consolidamento post-terremoto. Ad ogni modo il provvedimento non è andato giù alle famiglie di Pietole, abituate alla caratteristica “sveglia” e subito mobilitatesi per difendere quella che considerano una «tradizione da difendere e non disperdere». Da qui l’idea dei parrocchiani di promuovere la più classica delle iniziative popolari. «Prendiamo atto che esiste un regolamento e che come tale va rispettato, ma come cittadini di Pietole – spiegano – confidiamo che vengano presto ripristinati i rintocchi domenicali delle nostre campane. Vogliamo far presente che ci siamo anche noi». Qualcuno entra candidamente nel merito della vicenda, ipotizzando che dietro la presa di posizione della donna, oltremodo infastidita dai din don dan, si celi uno vecchio screzio avuto con la parrocchia locale. Fino a nuovo ordine, durante l’estate le campane non scandiranno l’adunata della domenica. Ai parrocchiani non resta che attendere l’autunno, nella speranza che le variazioni termiche possano rinfrescare anche le menti più ostinate, facendole tornare sui loro passi.ù

Matteo Vincenzi