Cartelli anti-gioco: prefetto e difensore richiamano il Comune

MEDOLE – Medole Il difensore civico regionale e il prefetto richiamano il Comune di Medole e chiedono interventi rapidi sia per quanto riguarda la nuova cartellonistica installata diverse settimane fa nelle aree verdi del paese, sia per quanto riguarda l’opportunità di realizzare un paese un’area per lo sgambamento cani che sia raggiungibile da tutti con facilità.
Le due richieste sono state avanzate appunto dal difensore civico regionale Gianalberico De Vecchi e dal prefetto Michele Formiglio, cui la consigliera di minoranza Ermanna Aldrovandi si è rivolta sia perché finora non aveva ottenuto risposta dall’amministrazione comunale, sia per far valere le proprie ragioni.
Si legge nella lettera del difensore civico, inviata lo scorso 14 gennaio: “Si invita codesto ente (il Comune di Medole, ndr) a conformare la disciplina delle aree verdi comunali alle previsioni del regolamento di polizia urbana e a valutare l’opportunità di realizzare un’idonea area cani facilmente usufruibile da parte di tutta la cittadinanza, che sarà ovviamente tenuta al rispetto delle disposizioni del regolamento di polizia urbana”. Sulla stessa linea anche la missiva inviata dal prefetto al Comune.
La questione era nata all’inizio dello scorso dicembre quando la consigliera Aldrovandi aveva fatto presente all’amministrazione comunale di Medole come in praticamente tutte le aree verdi del paese fossero stati installati nuovi cartelli che, ancora oggi presenti, recitano: “Ingresso vietato ai cani e ad altri animali” e “Vietato giocare a palla”. Ai due divieti si aggiunge anche una precisazione: “Come da regolamento dell’unione dei Comuni nr. 10 del 31/3/21”.
“Riteniamo che siffatti cartelli – era il commento della consigliera nella lettera inviata al Comune – siano causa di limitazione di persone che abbiano esigenze comuni quali la socializzazione e il gioco; svaghi indispensabili per il benessere dei residenti di un paese di 4mila abitanti che non ha alcun luogo idoneo e dedicato per il gioco a palla e lo sgambamento animali non offre molti diversivi. No ai divieti generalizzati, sì a libertà di movimento di persone con cani e sanzioni verso chi non rispetta le regole”. Alla propria lettera la consigliera aveva allegato anche una petizione con oltre 50 firme da parte di cittadini residenti in paese.
«Credo che la questione che abbiamo sollevato – afferma Aldrovandi – sia piuttosto importante, anche perché si tratta di vietare a bambini e ragazzini di giocare a palla in luoghi verdi e pubblici. Purtroppo però, nonostante sia passato ben più di un mese, da parte dell’amministrazione comunale non abbiamo ricevuto alcuna risposta e di conseguenza mi sono rivolta al difensore civico regionale. Ora aspettiamo risposte e interventi del Comune».