Cultura e fede: ecco la sagra della Madonna del Dosso

CASALMORO – Si svolge oggi e domani la tradizionale sagra della “Madonna del Dosso”, la principale sagra del paese, che affonda le sue radici in una leggenda di tradizione popolare. Una sagra speciale anche e soprattutto per il rito dei “mortaristi” che, nei giorni della Madonna del Dosso, accompagnano le messe con l’accensione dei mortaretti.
La ricorrenza ha preso il via ufficialmente ieri pomeriggio, la vigilia, alle 16,30 con gli spari dell’Ave Maria accompagnati dalle campane suonate a mano. Quasi sempre i botti vanno in concomitanza con le funzioni religiose. La festa vera e propria comincia oggi già dalle prime ore del mattino con la celebrazione delle messe delle 4.30 e delle 5.30, conclusesi le quali è usanza popolare fare una colazione a base di tagliatelline in brodo, trippa e lenticchie. Vengono poi celebrate altre messe alle 9, alle 10.30 e alle 17.30 per coloro che sono impossibilitati a partecipare a quella più solenne officiata all’alba. I momenti cardine delle varie liturgie, ed orari ben precisi consolidatisi nella tradizione, come il mezzodì, sono accompagnati dallo scoppio di mortaretti, chiamati in dialetto “murtèr”.
Dopo il tramonto, terminata l’ultima celebrazione liturgica, si tiene il tradizionale spettacolo pirotecnico offerto dai mortaristi, volontari che si occupano della organizzazione e della buona riuscita della festa. Nel corso della giornata domenicale sono in programma numerose iniziative come i mercatini natalizi, allestiti nel parcheggio del santuario, la proiezione del documentario fotografico “Casalmoro e casalmoresi del secolo scorso” a cura di Giuseppe Barbieri dalle 15 alle 18 a Corte Castello, e alle 17, nel Santuario il concerto “Psallite Deo”. La sagra si conclude ufficialmente poi solo a mezzogiorno del giorno successivo, il lunedì, con lo sparo degli ultimi mortaretti. La sagra viene ancora definita popolarmente della “Pollastrella”, denominazione antica che trova spiegazione nel menù tipico del tempo: minestra con i fegatini, pollo o cappone in genere ripieni e abbinati al cotechino con le verze, bussolano o torta sbrisolona.