Due corsie e più sicurezza Il ponte di Ostiglia diventa maxi

OSTIGLIA –  Il ponte sul Po tra Ostiglia e Revere verrà allargato e diventerà più sicuro e scorrevole: l’attuale carreggiata stradale infatti diventerà carreggiata solamente per i mezzi in transito verso Revere-Poggio Rusco, mentre la carreggiata ferroviaria, dimessa da oltre dieci anni, diventerà corsia per i mezzi in transito verso Ostiglia.
A dirlo è il viceministro alla infrastrutture e alla mobilità sostenibile Giancarlo Cancelleri in risposta ad un’interrogazione che il parlamentare mantovano Alberto Zolezzi (M5S) aveva presentato ad ottobre 2020, oltre un anno fa. Come si legge nel documento recapitato a Zolezzi in Commissione ambiente e lavori pubblici alla Camera, “Anas ha avviato una nuova progettazione che prevede la realizzazione di un unico impalcato stradale con la corsia in direzione Ostiglia-Revere realizzata sul ponte dell’Anas (l’attuale carreggiata stradale, ndr) e la corsia in direzione Revere-Ostiglia realizzata sul ponte Rfi (la parte ferroviaria, ndr)”. E poi ancora: “Allo stato, Anas sta svolgendo le indagini sul ponte ferroviario, finalizzate ad accertare lo stato delle strutture esistenti e alla successiva predispozione del progetto. Quando alla convenzione recante il trasferimento del ponte ferroviario ad Anas – conclude il viceministro Cancelleri nella propria risposta – quest’ultima società ha riferito che sono in corso le attività per pervenire ad una sollecita sottoscrizione della stessa”.
La parte ferroviaria del ponte tra Ostiglia e Revere è infatti di proprietà di Rete ferroviaria italiana e affinché vada in porto il progetto di ampliamento della sede stradale, è necessario che la corsia dove si trovano i binari venga sostanzialmente ceduta ad Anas, proprietaria invece della strada.
Si tratta insomma di una svolta, che dovrebbe portare a vedere il ponte sul Po finalmente allargato e percorribile in modo più sicuro e rapido. Il ponte stradale infatti è largo sei metri (l’Abetone Brennero prima e dopo il ponte, invece, sette metri) e il passaggio contemporaneo di due mezzi pesanti sul ponte provoca lunghe code e rallentamenti. La parte ferroviaria dell’attuale ponte è dimessa dal 2009, quando venne inaugurato il nuovo tracciato ferroviario della Bologna-Brennero.
«Prosegue – afferma Zolezzi – in Commissione ambiente la discussione della risoluzione a mia prima firma sul tema dei ponti sul bacino del Po e a breve si terranno audizioni degli enti locali. Il ponte di Ostiglia è uno dei 183 ponti ammalorati ed è sempre più necessario un commissariamento per sveltire le procedure che rischiano di non concludersi portando a lockdown ambientali, se ponti come questo dovessero essere chiusi. Circa il 60% del PIL italiano in import ed export passa dai ponti del bacino del Po e la statale 12 è un cardine per l’economia italiana. Auspico che una porzione adeguata dei fondi per la ricostruzione e manutenzione dei ponti vada ai ponti sul Po».