Fase 2: torna il caporalato. Quattro denunce a Magnacavallo

Blitz della Task Force dei Carabinieri

MANTOVA L’Arma dei Carabinieri non ha mai smesso di svolgere i controlli a tutela dei lavoratori al fine di reprimere situazioni di illegalità. Se nel periodo di picco pandemico i militari hanno vigilato affinché tutte le attività produttive fossero sospese e che quelle i cui codici ATECO permettevano l’apertura e l’impiego di lavoratori sono state controllate minuziosamente affinché rispettassero le disposizioni dettate dalla Prefettura, nella fase due – che si spera possa essere prodromica per la ripresa della normale attività, i militari continuano incessanti la loro attività di controllo per il rispetto delle norme che in questo particolare momento storico sono ancora più stringenti proprio perché oltre a dover prevenire infortuni di carattere meccanico, è necessario combattere e tutelare il lavoratore anche contro un nemico invisibile come il Covid-19.
Ed è proprio sotto la regia della Prefettura e del Comando Provinciale dei Carabinieri di Mantova che nella giornata di ieri 12 militari della Compagnia di Gonzaga unitamente a personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Mantova, hanno eseguito un controllo in due aziende agricole di Magnacavallo. Al termine degli stessi sono stati identificati circa una ventina di braccianti agricoli – in larga misura extracomunitari – di cui 3 privi di permesso di soggiorno e quindi totalmente sconosciuti sia all’Inps che all’Inail.
Quattro sono state le persone denunciate di cui tre, compreso un cittadino di nazionalità marocchina ritenuto il “caporale”, per violazione dell’art. 603 bis del Codice Penale (caporalato) ed una per violazione dell’art. 22 comma 12 del Decreto 286/1998 (Occupazione di cittadino straniero privo di permesso di soggiorno).
I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro nel corso dell’attività hanno provveduto a far sospendere le suddette attività imprenditoriali elevando sanzioni amministrative complessive per 49.000 euro. Sono state inoltre sospese tre attività per non aver rispettato la sicurezza sul lavoro ed è stata elevata una sanzione da 4mila euro relativa al prestito di manodopera.
I tre extracomunitari clandestini sono stati invitati a presentarsi presso la Questura di Mantova per regolarizzare la propria posizione.
I controlli nel particolare settore economico continueranno incessanti allo scopo di prevenire – e nel caso reprimere – situazione di illegalità, oltre che di fornire anche attività di consulenza giuridica e tecnica.