“Idro e Chiese ancora a rischio”, L’allarme dell’associazione

ASOLA –  L’associazione Amici della Terra Lago d’Idro e Valle Sabbia della Federazione del Chiese, ha tenuto un incontro per aggiornare sulle novità a tutela dei livelli del lago e del fiume Chiese, che come noto scorre anche nell’Alto Mantovano.
Il presidente Gianluca Bordiga ha portato una forte critica alla Regione Lombardia per le intenzioni di regolamentazione del lago: «È ancora presente la volontà di realizzare opere idrauliche tali da essere concepite per “servire l’agricoltura” e la Regione sarebbe pronta con un nuovo progetto per rifare la cosiddetta “galleria degli agricoltori”. Nel 2008 – spiega Bordiga – un primo tentativo prevedeva una doppia paratoia per eludere la normativa del deflusso minimo vitale, scavando un canaletto di circa due metri per cementarlo poi nell’alveo del fiume Chiese emissario, dalla soglia di scolmo per circa 300 metri. La realizzazione di una galleria del diametro di 9 metri concepita per prevenire la cosiddetta “piena millenaria” è ingiustificata su un lago che non ha mai esondazioni se lo si lascia defluire naturalmente. Il progetto usa la paleofrana presente dall’origine del lago, sopra l’incile, per giustificare il pericolo di una “piena millenaria”.
»L’idea di costruire una galleria talmente grande da riuscire a togliere 320 metri cubi di acqua al secondo, nel 2021 è stata abbandonata dalla Regione, in seguito a due ricorsi, uno nostro ed uno del Comune di Idro e anche grazie ad un nostro esposto alla Procura della Repubblica. Ma nei prossimi mesi – continua Bordiga – il progetto, adeguato e ottimizzato, verrà riproposto e per questo Aipo è stata incaricata di rivederlo. Ce l’ha confermato Mirella Vergnani, responsabile del progetto, il 15 febbraio 2023 quando abbiamo avuto un colloquio in sede a Parma. L’intervento costerà oltre 90 milioni di euro e lo scopo non è la messa in sicurezza del lago d’Idro ma la volontà di realizzare un nuovo impianto di regolamentazione del lago affinché gli utilizzatori dell’acqua per le attività agricole nei 40 Comuni della pianura medio alta orientale lombarda, di cui solo 12 Comuni sono del corpo idrico del fiume Chiese, possano disporre di un lago che si può invasare e poi svuotare fino a 3,25 metri verticali, togliendogli nuovamente ogni anno in estate una quantità di acqua pari a 36 milioni di metri cubi, oltre a quella che per natura scende lungo il corso del corpo idrico del Chiese.
«È inaccettabile – conclude il presidente dell’associazione Bordiga – che la Regione continui ad assecondare le spinte del comparto agricolo che non ha intenzione di ammodernare i suoi sistemi irrigui, sapendo bene che questa insistenza a mantenere sistemi concepiti 200 anni fa è cieca e potrà solo danneggiare la gestione della risorsa primaria e insostituibile. Chiediamo che la Regione dica chiaramente se pensa che il lago d’Idro debba avere una gestione dei livelli come avviene su tutti gli altri laghi, cioè con escursioni non oltre 1,5 metri verticali, oppure se superiore ai 3 metri con tutte le conseguenze disastrose che già si sono conosciute dal 1917 al 2007».