La farsa rossiniana “L’inganno felice” di Rossini al Bibiena ha entusiasmato il pubblico

MANTOVA Ha ricevuto tanti applausi a farsa rossiniana “L’inganno felice” in scena sabato sera al Bibiena. Nell’ultimo appuntamento della rassegna “MantovainCanto2019 ha portati i saluti il consigliere delegato alla cultura del Comune d Mantova Giovanni Pasetti. Un susseguirsi di inganni hanno caratterizzato l’opera, dal preambolo iniziale fino alle mentite identità. Sullo sfondo, una grande storia d’amore che scorre tra verità nascoste e ambiguità. Più che una farsa “L’inganno felice” è uno strumento per approfondire sempre di più l’animo umano e svelare il motore che ci spinge ad agire in determinati modi e non altrimenti. Il teatro del Bibiena è diventato buio e tutto è ruotato attorno ad un carro di ferro su rotaie, uno strumento da miniera che nasconde simbolicamente dentro il suo ventre metallico, la memoria e l’essenza di tutta la vita.
Del cast facevano parte il soprano Cecilia Rizzetto nei panni di Isabella, il tenore Angelo Goffredi (direttore artistico della produzione) ha interpretato il duca Bertrando; nei panni di Ormondo, Tarabotto e Batone rispettivamente il basso Dario Giorgelè, il basso Luca Gallo e il baritono Roberto Maietta, artisti di fama internazionale.
Il maestro era nel ruolo di concertatore al pianoforte era Enrico Bernardi (pianista, cembalista e compositore), mentre Spaggiari Scenotecnica ha firmato la realizzazione di scene e luci. Federica Restani e Ars Creazione&Spettacolo hanno concesso i costumi. La regia e le scene sono stati affidati a Lorenzo Giossi e Patrizia Anania. La rassegna è stata curata dalla associazione “Amare Mantova” con il patrocinio del Mibact, della Regione Lombardia, del Comune di Mantova, dell’Ente Filarmonico di Guidizzolo, dell’associazione Baldassarre Castiglione e dei Lions Club International.