Maxi depuratore del Garda, i progetti sono già a rischio

Nuove regole regionali impongono alternative e stima dei costi

Il consigliere regionale del M5S Fiasconaro
Il consigliere regionale del M5S Fiasconaro

ALTO MANTOVANO Il progetto di un maxi depuratore del Garda con impianti a Gavardo e Montichiari potrebbe essere non regolare ancora prima di partire. Questo in virtù di alcuni nuovi regolamenti che la Regione sta introducendo giusto in questi giorni e che dovrebbero venire pubblicato sul Bollettino unico della Regione Lombardia probabilmente già nel corso della settimana.
I nuovi regolamenti infatti prevedono che, per impianti di depurazione per oltre 10mila utenti, vengano stilate almeno due proposte differenti dal progetto principale. Non solo. È previsto anche che venga predisposta una puntuale e precisa stima dei costi del progetto.
«Al momento – spiega il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle  Andrea Fiasconaro – gli attuali progetti predisposti da Acque Bresciane rischiano di non rispettare le regole che la Regione sta introducendo in questi giorni. Potrebbe quindi diventare necessario che il progetto venga messo in regola rispettando le norme che si stanno introducendo, o il rischio è che si stiano gettando tempo e denaro».
Come noto il progetto, da oltre 220 milioni di euro, prevede per la sponda bresciana un punto di depurazione a Gavardo e uno a Montichiari. Le acque depurate verrebbero poi scaricate nel Chiese. A tale progetto parecchi comuni lungo l’asta del Chiese si stanno opponendo con forza ormai da diversi mesi.