Non c’è pace per la Rsa Scarpari Forattini: sul contratto è rottura sindacati-fondazione

SCHIVENOGLIA –  Non c’è affatto pace per la Rsa Scarpari Forattini di Schivenoglia: dopo il moltiplicarsi – come in molte altre strutture – dei casi di Covid-19 soprattutto tra gli anziani ospiti, ora arriva la rottura con i sindacati sulla questione del contratto di 22 dipendenti: «Alla fine è successo – si legge in un duro comunicato controfirmato da Elena Giusti (Fp-Cgil), Cesira Chittolini (Cisl-Fp) e Paola Biacca (Uil-Fpl) – Il mondo è cambiato sotto i suoi occhi, il Covid-19 ha causato molti decessi all’interno della Rsa e il presidente è rimasto fermo sulle sue posizioni: a marzo ha unilateralmente cambiato il contratto applicato alle 22 lavoratrici assunte con il contratto pubblico». Tutto questo, lamentano le tre rappresentanze sindacali confederate, «senza che il Comune, che pure ha dei rappresentanti nel cda della Fondazione, si sia fatto sentire e ai danni di un personale che ogni giorno lotta per accudire gli ospiti, rischiando la salute anche a causa di dispositivi di protezione individuali scarsi e scadenti».
Le tre sigle sindacali hanno fatto inoltre presente che le dipendenti in agitazione avevano di fatto sospeso tale stato per venire incontro alla situazione di emergenza causata dal rischio di contagio; ma hanno anche puntato l’indice contro turni ritenuti massacranti, l’aver negato la possibilità di utilizzare i permessi di legge per accudire i propri familiari e anche le decurtazioni in busta paga determinate da questo cambio di contratto.
Come noto la diatriba tra sindacati e lavoratrici da un lato e azienda dall’altra traeva origine dal fatto che la Fondazione appariva intenzionata a cambiare per esse il contratto passando da quello enti locali a quello Uneba, scelta da sempre respinta dalle parti sociali. Ora che accadrà? I sindacati e le dipendenti avrebbero deciso di presentare una diffida per ricostituire la busta paga di marzo secondo il contratto degli enti locali, e, «pur ritenendo esserci tutti i presupposti per uno sciopero, esso non verrà proclamato per venire incontro alla situazione di emergenza ancora in corso».