SAN BENEDETTO PO Il comitato per il ponte non nasconde la propria rabbia dopo gli ultimi
sviluppi e prepara un’azione di dissenso dopo la decisione della Provincia di procedere con un appalto per l’affidamento della costruzione della parte in golena. Decisione che, come noto, allungherà di molto i tempi di completamento della maxi opera tanto che al momento la previsione è che possano essere necessari altri cinque o sei anni di intervento. E dal canto suo, se il comitato per il nuovo ponte di certo non le manda a dire, anche le consigliere comunali di minoranza (in quota Partito democratico) Sara Bellesia e Alice Vismarra insieme al capogruppo Andrea Zucca non stanno con le mani in mano e chiedono al sindaco Roberto Lasagna di riferire in consiglio comunale.
“Siamo finiti dalla padella nella brace – fa sapere il comitato -. Dobbiamo ringraziare la stazione appaltante della Provincia di Mantova per aver gestito questo appalto nel modo
che vediamo con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Dal 2013 abbiamo subito prima
l’influenza delle amministrazioni di Alessandro Pastacci e di Beniamino Morselli. Ora speravamo che con l’avvento della nuova giunta targata Carlo Bottani la situazione potesse cambiare. Ma ci siamo illusi: la situazione non è cambiata per nulla; anzi, è peggiorata. Non parliamo della Regione, da cui abbiamo sentito solo parole e zero fatti. Non ci crediamo più. La politica si è rivelata deludente se non assente. Il risultato – conclude il comitato per il ponte – è che per concludere l’opera servirà ancora un numero imprecisato di anni”. I componenti del comitato nel frattempo proprio oggi si incontreranno per decidere il da farsi per i prossimi giorni e le prossime settimane.
Aggiungo dal canto loro Bellesia, Vismarra e Zucca: “Ci pare più che doveroso che il sindaco Lasagna riferisca il prima possibile le novità riguardanti il ponte e che chiarisca una volta per tutte la propria posizione in merito. Perché dire ‘la politica ha fallito’ è troppo semplice e semplicistico: la realtà è che cambiando presidente della Provincia si sperava in un cambio di passo. Ma chi amministra sa benissimo che si può mediare, si può pensare a qualche soluzione potenzialmente alternativa, si può e si deve avere coraggio ma alla fine si devono fare i conti con la legge e le norme vigenti. Da sempre sosteniamo convintamente che il ponte vada concluso quanto prima, accettando anche una chiusura di 100 giorni, ma a fronte di un appalto serio, di un cronoprogramma definito e di costi
giusti. Tale situazione però al momento pare essere del tutto archiviata. Stiamo a vedere come evolverà la situazione e come sempre siamo a disposizione affinché si possa trovare una soluzione che permetta finalmente a San Benedetto di ricominciare a programmare uno sviluppo economico”.