Ponte di San Benedetto, trovato l’accordo per la parte in golena

MANTOVA Una vittoria del territorio. Così si sono espressi amministratori locali e impresa a proposito dell’imminente varo dei due archi che saranno gli elementi distintivi del nuovo ponte di San Benedetto e dei recenti pronunciamenti del Collegio consultivo tecnico. Alla fine di ottobre (livello del Po permettendo) è previsto il posizionamento del primo arco di 180 metri, che verrà spostato dal piazzale lato sponda San Benedetto alle pile di sostengo provvisorie in alveo e un paio di settimane dopo, stessa operazione con l’altro arco ma sul lato Bagnolo San Vito.

“Abbiamo organizzato questo momento per aggiornare amministratori e cittadini sull’avanzamento dei lavori– ha spiegato questa mattina in conferenza stampa il presidente della Provincia Beniamino Morselli -. Dopo momenti di stallo adesso il tutto sta procedendo più speditamente. Ha prevalso la volontà di superare le diversità di vedute e trovare una soluzione per portare avanti un’infrastruttura attesa da tanto tempo”. Grazie alle più recenti disposizioni in materia di contratti pubblici e al decreto semplificazioni, si è potuto costituire un Collegio tecnico consultivo composto da due esperti nominati dalla Provincia e da altrettanti individuati invece dall’impresa che sta realizzando i lavori, la Toto spa Costruzioni generali e presieduto dal professor Gino Scaccia scelto congiuntamente dalle due parti.

E proprio il collegio ha permesso di dirimere gli aspetti contrattuali rimasti in sospeso o sui quali non vi era convergenza. A partire dal pagamento del quinto Stato avanzamento lavori (Sal) sotto forma di cessione della Caserma dei carabinieri di via Chiassi a Mantova. “Il collegio – ha spiegato il numero uno di Palazzo di Bagno – ha stabilito che per il quinto Sal dovremo versare 3.800.000 euro e non potremo saldarlo con la cessione dell’immobile. Quindi la caserma resterà alla Provincia”.

E mentre il pool di esperti ha lavorato per superare queste criticità, è andato avanti l’iter per realizzare il viadotto in golena, anche questo antisismico: inizialmente la parte di ponte non in alveo non doveva avere simili caratteristiche (e infatti erano stati stanziati 900 mila euro per la sua riqualificazione). Poi è prevalsa la volontà di avere un nuovo ponte interamente antisismico e così i costi per la parte in golena sono saliti a 14.250.000 euro che assommati ai 33.800.000 euro portano a un investimento complessivo di oltre 48 milioni di euro per avere il ponte di San Benedetto totalmente riqualificato. I costi della parte in golena saranno coperti con fondi della Provincia (9 milioni di euro arrivati nella casse di Palazzo di Bagno grazie al Decreto ponti) e il resto sarà stanziato da Regione Lombardia e dalla struttura Commissariale per l’emergenza terremoto che destinerà al ponte le risorse rimanenti per la ricostruzione dopo il sisma del 2012. I lavori, come pure la progettazione esecutiva del ponte in golena, saranno affidati alla Toto spa (si sta definendo proprio in questi giorni il contratto e la firma è attesa a breve).

“Per noi è un motivo di orgoglio aver superato le frizioni – ha concluso Morselli -. Consegneremo ai mantovani un’opera che sarà un fiore all’occhiello per il nostro territorio”.

Soddisfazione è stata espressa anche dal manager di Toto Costruzione e responsabile del cantiere di San Benedetto Nicola Ieva: “E’ stata adottata una soluzione che è in linea con le leggi e che consente a noi di proseguire con i lavori e alla Provincia di consegnare alla cittadinanza un collegamento strategico”.

Ha parlato invece di “Sforzo encomiabile della Provincia nel reperire le risorse necessarie e a non prolungare le interruzioni” il sindaco di San Benedetto Roberto Lasagna. “Con la firma dell’accordo concluderemo un lungo iter: avremo un ponte che darà grandi soddisfazioni” ha aggiunto il primo cittadino di Bagnolo San Vito Roberto Penna.

“E’ un bene per tutti che questa opera venga alla luce e non posso che essere soddisfatta – ha rimarcato Gloriana Dall’Oglio neo sindaco di Quistello che ha ringraziato il suo predecessore Luca Malavasi per l’attenzione e l’impegno sempre rivolti per la realizzazione di questa opera”.

“Dopo il varo delle due strutture ad arco – ha spiegato l’ingegner Antonio Covino dirigente dell’Area Lavori pubblici e trasporti della Provincia – ci si concentrerà sulla realizzazione del ponte in golena. Quando vi sarà la nuova struttura verrà demolito il vecchio ponte e il nuovo sarà poi spostato nella posizione definitiva. Tutto l’impegno degli ultimi mesi per trovare una soluzione tecnico amministrativa soddisfacente, aveva come obiettivo interrompere il meno possibile il transito sul ponte”.

Nei prossimi mesi avremo quindi una sorta di città galleggiante per portare le diverse parti del ponte nella corretta e definitiva posizione. L’ aspetto di maggiore difficoltà è che si dovrà operare su un fiume caratterizzato da momenti con forti correnti e ondate di piena.

A fine 2022 vi sarà dunque la prevista interruzione di un mese per il posizionamento del ponte in alveo mentre si dovrà aspettare il 2023 per la conclusione dei lavori della parte in golena