Raddoppio binari, ancora aperta la questione degli espropri

MANTOVA Nessun accordo extragiudiziale utile a risolvere in maniera bonaria la controversia apertasi con il ricorso al tribunale del Tar da parte di alcune imprese private che i mesi scorsi si sono viste recapitare l’ordinanza commissariale di esproprio a firma di Rete Ferroviaria Italiana per la realizzazione del raddoppio Piadena Mantova, è stato al momento raggiunto. Ad onor del vero, se le trattative attualmente in corso di svolgimento che vede tra i maggiori protagonisti la Provincia di Mantova, il gruppo Ferrovie dello Stato e i privati interessati dal disagio, necessarie a trovare una soluzione alla controversia, non dovessero sortire gli effetti sperati, sarà la sentenza del Tribunale Regionale Amministrativo ad esprimersi nel merito del ricorso avanzato come detto le settimane scorse. Riguardo che sarà discusso nel corso dell’udienza fissata per martedì 19 dicembre. Si riduce pertanto di giorno in giorno, il tempo disponibile ad individuare un accordo che sia in grado di soddisfare ogni parte coinvolta nell’intricata questione. Nel caso in cui i tentativi di conciliazione dovessero fallire, il problema potrebbe diventare più complicato per entrambi i contraenti: da un lato infatti, laddove il tribunale si pronunciasse contrario all’impugnazione, a rimetterci sarebbero gli spazi di proprietà delle imprese private, ma diversamente, se il ricorso dovesse essere accolto, allora la questione potrebbe complicarsi particolarmente per Rete Ferroviaria Italia. Esaminando per un momento questa ultima opzione, due – stando infatti ad alcune indiscrezioni rilasciate dai primi cittadini coinvolti nella questione – sarebbero le conseguenze negative contro cui gli attuatori del raddoppio ferroviario rischierebbero di scontrarsi: innanzitutto, l’accoglimento del ricorso potrebbe richiedere una modifica considerevole al progetto di realizzazione del raddoppio ad oggi riconosciuto. Ciò comporterebbe da una parte un rallentamento delle procedure di adempimento dell’iter entro i termini previsti, e quindi metterebbe a rischio l’erogazione dei fondi provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza tramite cui sarà finanziato il raddoppio della tratta Piadena Mantova. In egual maniera, le correzioni da conferire alla progettazione potrebbero richiedere un incremento dei costi oltre a quelli già preventivati dal piano di realizzazione. Uno scenario certamente sfavorevole sia per le imprese private che hanno deciso di ricorrere alla giustizia amministrativa, sia per Rete Ferroviaria Italiana. Ritornando però alle trattative extragiudiziali in corso, il presidente della Provincia di Mantova Carlo Bottani, costantemente in contatto con i sindaci coinvolti nella questione, con il commissario straordinario per il raddoppio ferroviario Codogno – Cremona – Mantova, Chiara De Gregorio e con il prefetto di Mantova Gerlando Iorio, si dice ottimista e fiducioso nel trovare un accordo: «Continua la nostra interlocuzione con il commissario, i privati e il prefetto, che ringrazio. Ci separano ancora diversi giorni dall’udienza del 19 dicembre, tempo fertile per raggiungere un accordo che sia in grado di soddisfare tutte le parti. Sono assolutamente fiducioso».