San Benedetto Po, la questione ponte. Emendamenti bocciati ”per eccesso”: sarà ricorso

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San Benedetto Po Gli emendamenti per il commissariamento del cantiere del ponte di San Benedetto non sono stati ammessi perchè erano “troppi” quelli presentati dal decreto infrastrutture. Ci sarebbe quindi una motivazione non nel merito dietro al mancato inserimento nella discussione degli emendamenti proposti da Andrea Dara della Lega, da Alberto Zolezzi del Movimento Cinque Stelle, e da un gruppo di senatori del Partito Democratico. Questi ultimi hanno anche già presentato ricorso ma al momento di andare in stampa è tutto sospeso in attesa di capire come evolverà la crisi di governo.
Gli emendamenti sarebbero stati dunque accantonati con una sorta di “taglio orizzontale” volto a sfoltire il numero complessivo di quelli proposti, ritenuto troppo alto dal presidente della commissione lavori pubblici del Senato Mauro Coltorti. Tuttavia, si sa, i tagli orizzontali non hanno mai portato benefici e infatti, anche in questo caso, sui volti dei proponenti si era stampato un certo stupore anche in ragione del fatto che non comprendevano, essi stessi, come non potesse essere congruo a un decreto infrastrutture un emendamento relativo a una infrastruttura del territorio. Ora però, per capire se i ricorsi saranno ammessi e se si potrà vedere porre in discussione tali emendamenti, bisognerà attendere l’esito – in un senso o nell’altro – della crisi di Governo. Non si hanno notizie invece, ad oggi, di azioni portate avanti dall’ex ministro Carlo Calenda che era giunto anch’egli in visita al cantiere del ponte diversi giorni fa. Nel frattempo il territorio resta in attesa, con il timore concreto di dovere pensare a un piano B visto che il commissariamento è davvero appeso a un filo sottilissimo.