Traghettamenti fluviali, presentato il nuovo studio di mobilità lungo il bacino del Po

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VIADANA Sperimentare nuove strategie per una mobilità lenta e sostenibile in ambito fluviale. Sono i contenuti dello studio – condotto in sinergia tra Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e il gruppo di ricerca VENTO del Politecnico di Milano – pre – sentato giovedì mattina al centro culturale Muvi di Viadana, davanti ad una folta platea di amministratori e stakeholder. Una mobilità, quella presa in considerazione dal progetto, intesa in un’ottica circolare ed intermodale, grazie alla valorizzazione non solo di traghetti e battelli ma anche di piste ciclabili e camminamenti, che si inserisce nel contesto delle azioni in capo alla Riserva Mab Unesco Po Grande, di cui Autorità di bacino distrettuale del fiume Po riveste il ruolo di Segreteria Tecnica Operativa. Ad aprire la giornata – mo – derata da Ludovica Ramella della Segreteria Tecnica Operativa – i saluti istituzionali del sindaco di Viadana, Ni – cola Cavatorta, che ha ringraziato i partecipanti e sottolineato l’importanza della condivisione degli obiettivi in un’area particolarmente ampia come quella del bacino del Po. Saluti anche da parte dell’assessore alla Cultura di Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, che ha sottolineato: «l’importanza di riportare i cittadini ad avere dimestichezza con la natura, in particolare dopo il periodo della pandemia che ha conferito anche ai luoghi di cultura un valore ancora più significativo». Nello specifico, lo studio è partito da un censimento degli attraversamenti esistenti ed ha individuato vari punti strategici e prioritari lungo l’asta del Po, selezionati sulla base della presenza di infrastrutture ciclabili o cammini, la presenza di punti di interesse e la distanza di ponti da percorrere in sicurezza. Prendendo ad esempio anche varie esperienze di diversi Paesi europei, si è pensato a proporre un nuovo concetto di attracco ed approdo, luoghi non fini a se stessi ma parte di un contesto più ampio per contribuire a rendere le zone di fiume veri e propri luoghi di socialità.