Troppo chiasso, stop alla musica in un locale di Monzambano. Il titolare: “Vado avanti”

MONZAMBANO – Scoppia la polemica di Ferragosto tra il Comune e il titolare del locale Resalè, che si trova in piazzetta Zaniboni. Da una parte l’ente locale che emana un’ordinanza firmata dal sindaco Giorgio Cappa con cui viene vietato al locale di “procedere all’organizzazione di qualsiasi evento con musica dal vivo”, dall’altra il proprietario che invece pubblica sulla pagina facebook del suo locale un video nel quale si dice molto amareggiato e attacca il Comune. Al che, come risposta, arriva da parte dell’ente un comunicato nel quale vengono spiegati i motivi che hanno portato all’emissione dell’ordinanza.
Motivo del contendere è il volume della musica durante gli spettacoli e gli intrattenimenti che di volta in volta vengono organizzati al Resalè. Nella nota diffusa ieri dal Comune viene spiegato che “l’ordinanza è stata emessa in conseguenza del reiterarsi delle situazioni di disturbo danno della quiete pubblica e del riposo delle persone senza le autorizzazioni obbligatorie per derogare ai limiti acustici prefvisti”. La nota spiega inoltre che “è vigente in tutto il territorio di Monzambano e pertanto anche negli ambiti residenziali il piano di zonizzazione acustica approvato nel 2014 previa acquisizione del parere obbligatorio di Arpa”.
Poi il Comune nella nota riferisce i vari episodi passati: il 17 giugno scorso un esposto di diversi residenti nei pressi di piazza Zaniboni indirizzato a sindaco, Questura, polizia locale, carabinieri di Monzambano e Procura. Poi gli accertamenti della polizia locale che accertavano come il locale stesse svolgendo intrattenimenti “sprovvisto di Scia”. Il 29 giugno invece – sempre come indicato dalla nota del Comune – un sopralluogo di Arpa in piazza Zaniboni per eseguire rilevazioni fonometriche “al fine di verificare il superamento dei limiti sonori con esito positivo”. Poi ancora la trasmissione alla polizia locale di tre distinti interventi dei carabinieri di Monzambano e Volta Mantovana. Nella nota del Comune vengono citati anche altri tre episodi: “la non completezza delle domande” da parte di Resalè per l’autorizzazione ad organizzare eventi e spettacoli, la richiesta del 23 luglio della Questura al Comune a “limitare l’orario di esercizio e interrompere l’attività di intrattenimento musicale” e la prosecuzione degli eventi musicali “senza autorizzazione e anche successivamente alla notifica via pec” dell’ordinanza.
Dal canto suo in un video di circa 8 minuti pubblicato sulla pagina facebook del Resalè, il titolare Olivier Trento dice la sua e spiega come la sua attività sia quella di creare intrattenimento e far stare bene le persone, facendo in modo che i turisti tornino a Monzambano: «Cosa che dovrebbe fare qualsiasi Comune», aggiuge il titolare del locale. «Poi all’improvviso – afferma il titolare – tanti sacrifici e tante necessità vengono bloccati grazie ad un’ordinanza del sindaco del Comune di Monzambano. Quando un paese si professa turistico, deve avere anche il coraggio e la dignità di sposare appieno il concetto di accoglienza dei turisti. Il Comune dovrebbe fare un’ordinanza con la quale impone ai locali, nel momento di maggiore affluenza turistica, di coccolare i turisti, e non viceversa. Questa sarebbe l’ordinanza corretta, che tutela ciò che facciamo e ciò per cui ci indebitiamo».