Animali estinti: un’azienda vuole riportare in vita il dodo

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il dodo era un uccello delle Mauritius che si estinse nella seconda metà del 1600 in seguito all’arrivo dei portoghesi e degli olandesi, che ne distrussero l’habitat naturale disboscando l’isola e introducendo specie antagoniste come maiali, ratti, cani, gatti e scimmie.
Nonostante siano trascorsi ormai più di tre secoli, la sparizione del dodo ha indubbiamente lasciato un segno nella cultura popolare: se ne trovano spesso tributi e citazioni nella letteratura, nel cinema, nei gioielli, nella musica e persino un Pokemon, tanto amati dai giù giovani, porta il suo nome.

Questa settimana la società di ingegneria genetica Colossal Biosciences ha dichiarato che cercherà di “resuscitare” questo uccello estinto uccello e ha ricevuto 150 milioni di dollari di nuovi finanziamenti per sostenere le sue attività di “de-estinzione”. Del resto l’azienda aveva già individuato il mammut e il tilacino, anche noto come tigre della Tasmania, come potenziali candidati; con l’aggiunta del dodo, le specie scelte da Colossal salgono a tre. Fino a questo momento c’era molto scetticismo, ma ora l’azienda ha raccolto ingenti finanziamenti e dato l’annuncio in grande stile: le circostanze lasciano intendere che proverà davvero a perseguire questo obiettivo.

Usando i resti di questi animali ancora conservati nei musei, negli scorsi anni gli scienziati erano già riusciti a sequenziare i genomi di tutte e tre le specie.
Tuttavia, se il lavoro dell’azienda andrà a buon fine – il condizionale è d’obbligo – le specie di questi animali estinti saranno portate in vita attraverso altre specie intermedie. Questo perché gli animali geneticamente modificati prodotti da Colossal non sarebbero mammut, dodo o tilacino in carne e ossa ma animali molto simili. I metodi di de-estinzione si basano infatti sull’utilizzo della genetica di una creatura vivente il più simile possibile a quella da resuscitare. Ciò significa che qualsiasi mammut del XXI secolo avrà almeno un po’ di DNA di elefante moderno, e qualsiasi dodo nascente sarà prodotto dal genoma e dall’uovo di un altro columbide.

Non è chiaro il ruolo dell’uomo nell’estinzione dei mammut, ma sicuramente il dodo e il tilacino sono chiari esempi della nostra capacità di cancellare intere specie dalla faccia della terra. Dal punto di vista scientifico, il progetto di Colossal è interessante; sicuramente sarebbe più conveniente investire risorse per evitare la sparizione di nuove specie, per non doversi trovare in futuro ad allungare la lista di quelle da de-estinguere.