Calcio dilettanti – 2001, l’odissea dell’annata “perduta”: ecco perché il blocco quote s’ha da fare

Canziani Keka

MANTOVA Potremmo chiamarla “l’annata perduta”. Stiamo parlando dei ragazzi nati nel 2001, che nell’anno di blocco covid (salvo le prime 3 giornate del campionato 2020/2021) perderanno 12 mesi secchi da “quota” obbligatoria. Un problema che riguarda anche i 2000, i quali però hanno avuto l’opportunità di giocare almeno un’annata e mezza e che potrebbe coinvolgere, in caso di nuove ondate prima del vaccino, anche i 2002.
Alcune società stanno pensando di proporre, nelle assemblee prossime venture col Crl, un blocco delle quote (ogni anno, generalmente, si va avanti di uno), che potrebbe essere utile per tutelare gli investimenti, sia a livello di settore giovanile, sia a livello economico. Non è un mistero che le squadre mantovane, spesso, si debbano rivolgere al mercato per trovare le quote più adatte. Anche se gli esempi recenti di Sporting, Governolese e Suzzara, negli ultimi anni stanno a dimostrare che altre strade sono possibili. La stagione attuale sarà dimezzata: verranno ridiscussi gli importi dei prestiti. Concedere un anno in più ai 2001 potrebbe essere una buona idea per spalmare su un anno ulteriore quella che potrebbe essere una perdita secca del 50%. Spesso, infatti, l’importo del prestito viene anticipato prima della stagione: va da sé che, giocando un campionato dimezzato, le società acquirenti chiederanno alle cedenti la restituzione di una somma proporzionale ai mesi non goduti, o uno sconto su eventuali nuove trattative. Un blocco potrebbe permettere di prolungare alcuni prestiti anche sul 2021/2022, quando presumibilmente tutto ripartirà definitivamente. Altro fronte è ovviamente quello degli sponsor: se la fine dell’anno solare di solito è il momento in cui le aziende quantificano il sostegno da concedere alle società del territorio (per amore, ma anche per motivi fiscali), la ripartenza a febbraio e lo scenario economico terranno in sospeso diverse situazioni. Molte società potrebbero a questo punto proporre alla federazione di azzerare le tasse che il Crl ha già proposto di differire al momento della ripartenza. I costi vivi restano, gli incassi sono al palo. L’azzeramento è una richiesta forte, che dipenderà molto dal sostegno economico che Figc, Lnd e i Comitati riusciranno ad ottenere dal governo. Intanto a Brescia alcune società stanno proponendo una “lista alternativa” per il prossimo presidente Crl con a capo il loro delegato  Alberto Pasquali: una provocazione, forse, ma che fa capire come al summit online del 14 novembre ci saranno molte matasse da dipanare.