Calcio dilettanti – Protocolli, la Regione in aiuto alle società

Ha prodotto indicazioni positive il summit tenutosi mercoledì tra il Crl e la Regione Lombardia. Il tema, più che mai spinoso, era quello dei protocolli sanitari anti-Covid, giudicati troppo vincolanti e difficilmente sostenibili dalle società dilettantistiche. Il confronto, richiesto dal Crl, è servito per illustrare le difficoltà organizzative legate alla ripresa delle attività sportive in sicurezza e nel rispetto delle norme vigenti. Tra le questioni, anche la gestione e le procedure che le Ats dovrebbero attuare nel caso di tesserato positivo al Covid.
Gli assessori  Martina Cambiaghi (Sport) e  Giulio Gallera (Welfare) hanno recepito le istanze presentate e si sono impegnati, in tempi ragionevolmente rapidi, a studiare con i loro tecnici come poter sostenere le attività regolandole con un univoco documento per tutti gli sport, nel rispetto della sicurezza, della salute e anche della sostenibilità per le società.
«Ringrazio sentitamente gli assessori – ha commentato il presidente del Crl  Giuseppe Baretti – e confido nel loro aiuto per garantire alle nostre associate una ripartenza sicura e sostenibile. Siamo tutti consapevoli che sarà necessario da parte delle nostre società un maggiore impegno nell’affrontare la nuova stagione sportiva, ma siamo anche sicuri che con il sostegno delle istituzioni e la passione dei nostri dirigenti riusciremo anche stavolta a far vincere lo sport».
Gli ha fatto eco la Cambiaghi: «Vogliamo semplificare le procedure e renderle più facilmente applicabili. Ci siamo impegnati a raccogliere i suggerimenti della Lnd ma anche delle altre Federazioni sportive per predisporre un documento che possa garantire in totale sicurezza lo svolgimento degli allenamenti e le attività di gara». Anche Gallera ha ribadito l’impegno del Pirellone: «Metteremo in campo il massimo sforzo per trovare il giusto equilibrio fra le istanze manifestate dalla Lega Dilettanti e la sicurezza sanitaria che, in questa fase, dovrà essere garantita beneficio della collettività». Insomma, i presupposti per un compromesso che coniughi sicurezza e sostenibilità ci sono tutti. Le società attendono fiduciose che si concretizzino.