Calcio Serie B – Cristian Altinier, il castiga-Frosinone: “Forza Mantova, hai tutto per salvarti”

MANTOVA Sabato il Mantova si giocherà una buona fetta di salvezza a Frosinone. E se c’è un ex biancorosso che può parlare a ragion veduta di questa sfida, è Cristian Altinier. Ai ciociari il “Bomberino” segnò il suo primo gol in B, il 27 novembre 2006, al vecchio stadio Matusa (oggi diventato un parco). Concesse il bis nella gara di ritorno al Martelli, firmando la sua seconda e ultima rete con la maglia del Mantova nella serie cadetta (ne avrebbe segnate altre decine con altre maglie negli anni successivi, tra B e C). Oggi Altinier ha intrapreso la carriera da direttore sportivo, in Eccellenza al Villafranca. Ma, quando si tratta di parlare del “suo” Mantova, non si tira mai indietro.
Cristian, riavvolgiamo il nastro a quel lontano 2006…
«Il mio primo gol in B, con la maglia della squadra della mia città e nella quale ero cresciuto. Una gioia immensa. La partita finì 1-1, ma il peso di quella rete per me fu davvero grande. Mi sono sentito ancora più parte di quel gruppo».
Ti sei ripetuto nella gara di ritorno: avevi un conto aperto col Frosinone?
«No no, semplici coincidenze. Tra l’altro quel gol arrivò al 91’ ed evitò la sconfitta (finì ancora 1-1, ndr)».
Cosa significava per te giocare in quel Mantova?
«Come dicevo, era un sogno che si realizzava. Oltretutto, all’epoca in distinta finivano soltanto 18 giocatori e in partita si potevano fare al massimo tre cambi. Quindi era più difficile trovare spazio».
Quei gol ti hanno svoltato la carriera?
«No. Speravo che mi aprissero di più il mercato, ma non accadde. Tant’è che in B ci sono tornato solo nel 2010 col Portogruaro. E di gol ne segnai 13. È stata la mia unica stagione completa tra i cadetti».
Rimpianti?
«Qualche scelta sbagliata, ovviamente col senno di poi».
Cosa pensi del momento delicato che sta attraversando il Mantova?
«Il primo anno in B è sempre complicato e il Mantova ha da subito individuato la salvezza come obiettivo. Gli ultimi risultati hanno messo un po’ di preoccupazione, però sono convinto che il Mantova abbia tutte le carte in regola per restare in B».
Quali sarebbero?
«Ne cito tre. La prima ha a che fare con la mentalità. Il Mantova è sempre stato consapevole del campionato che doveva fare. Non ha mai spostato l’attenzione su altri obiettivi che non fossero la salvezza. Questo è un grande vantaggio. Invece per squadre come Frosinone, Samp e Salernitana, attrezzate per un campionato di vertice e ritrovatesi in fondo alla classifica, è mentalmente più complicato rivedere al ribasso i propri obiettivi».
Proseguiamo con gli altri due assi nella manica…
«Il secondo è il gruppo. È più o meno lo stesso dell’anno scorso, quindi solido e collaudato, con le idee chiare e lo stesso allenatore. La terza ragione sta nell’avere recuperato partite che si erano messe male. Non è scontato: significa che la squadra ha carattere e capacità di reazione. Per tutte queste ragioni, credo che il Mantova porterà a casa la salvezza».
Come vedi la sfida di sabato?
«Senza dubbio più difficile per il Frosinone, che ha già provato tre allenatori ed è all’ultima spiaggia. La pressione è tutta sui ciociari, obbligati a vincere. Occhio alla prima parte di gara, perchè credo che il Frosinone spingerà forte. Se il Mantova la passa indenne, il compito sarà facilitato. O almeno me lo auguro. Così come mi auguro di rivedere il Mantova in B anche l’anno prossimo. Lo ribadisco: ha tutti i mezzi per riuscirci».