Calcio Serie C – Cambiano i giocatori, non i risultati: il Mantova e la forza del turn over

David Wieser
David Wieser

MANTOVA Si sa che cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia. È la regola base della moltiplicazione, ma è anche la regola del Mantova che vola in classifica verso la Serie B. Mister Possanzini cambia qualche giocatore tra una partita e l’altra, ma il risultato è sempre lo stesso: il Mantova vince. Con l’ormai nota disinvoltura, com’è accaduto anche venerdì sera contro la Giana Erminio. In quest’ultima partita Possanzini ha operato due variazioni nell’undici titolare rispetto al match precedente di Sesto San Giovanni: Redolfi al posto di Cavalli; e Wieser per Trimboli. Nessuna ripercussione sugli ingranaggi della squadra, che anche stavolta ha marciato come un orologio.
Del resto, che la competitività della rosa, presa nella sua globalità, sia uno dei segreti di questo Mantova, lo si osserva da mesi. Non c’è un undici titolare. Certo, ci sono elementi imprescindibili (Festa, Burrai, Galuppini, forse Muroni, da un po’ di tempo Mensah) che solo in caso di malanni o squalifiche vengono privati della maglia da titolare. Ma tutti gli altri sono, per così dire, sovrapponibili. I numeri, come sempre, fotografano meglio di qualsiasi parola questo stato dell’arte: finora soltanto in due partite Possanzini ha confermato l’undici del match precedente. È accaduto alla terza giornata in Mantova-Pro Sesto; e alla 18esima in Mantova-Lumezzane. Il record del turn over è stato toccato in Mantova-Pro Vercelli, con ben 7 cambi rispetto alla gara precedente. Eppure la squadra non ne risentì: tanto per cambiare, vinse.
È interessante notare che questa tendenza non si è manifestata da subito. Nelle prime tre giornate, infatti, Possanzini ha schierato la stessa formazione con l’unica variazione obbligata di Burrai, sostituito da Bani all’esordio casalingo col Padova causa squalifica, e rientrato ad Arzignano nel match successivo. I cambiamenti sono diventati la regola dalla quarta giornata in poi, come se, dopo un comprensibile rodaggio iniziale incentrato su un blocco limitato di giocatori, Possanzini si fosse reso conto di poter davvero contare su 24 elementi ugualmente affidabili, anzichè i canonici 11. Negli ultimi minuti di Mantova-Giana ha fatto il suo esordio anche Argint, portando appunto a 24 il numero di ragazzi impiegati finora in campionato. A breve si aggiungerà anche l’ultimo acquisto De Maio. Insomma, una comitiva gioiosa e vincente, apparentemente senza invidie nè gelosie, come raramente capita di ammirare nel calcio. E la marcia continua.