Calcio Serie C – Mantova, la rinascita del vivaio e il boom delle “Società Amiche”

MANTOVA La prima squadra del Mantova detta legge in campionato. Ma, quanto a riconoscimenti e soddisfazioni, il settore giovanile non è da meno. La nuova gestione, affidata alle mani esperte di Marco Fioretto (ex Chievo e Atalanta), sta infatti producendo risultati eclatanti. E non ci riferiamo tanto ai verdetti del campo, quanto alla diffusione e alla credibilità che il Mantova è tornato a vantare sul territorio dopo anni altalenanti. Emblematico il caso delle “Società Amiche”, la nuova formula scelta da Fioretto per stringere rapporti con la società della provincia mantovana (e non solo). Un successo sotto tutti i punti di vista, come si evince dal numero dei club che hanno sposato il progetto: una trentina.
Fioretto, missione compiuta?
«Siamo soddisfatti. Abbiamo trovato grande disponibilità da parte delle società. Il progetto non prevede alcun vincolo, ma si basa sui principi di collaborazione e di reciproca fiducia».
In concreto?
«Alle “società amiche” noi chiediamo di relazionarsi con la nostra area scouting, quando i nostri osservatori vanno a visionare i loro ragazzi, segnalandoci magari quelli più pronti per un eventuale approdo al Mantova».
E in cambio cosa offrite?
«Mettiamo a disposizione delle “società amiche” la possibilità di partecipare a serate di formazione, tornei calcistici, camp invernali (il primo partirà a breve) ed estivi, domeniche allo stadio. Proprio domenica prossima, in occasione di Mantova-Renate, tutti i ragazzi delle nostre “società amiche” potranno venire al Martelli gratis a sostenere i biancorossi. Ci auguriamo una buona adesione».
Come avete convinto così tante società?
«Cercando di essere il più semplici e chiari possibile. Specificando che non avremmo messo vincoli nè chiesto soldi. Ma la spinta decisiva è arrivata dalla proprietà di questo Mantova: le società hanno percepito serietà e solidità nella gestione Piccoli, e questo ha tolto loro ogni riserva. Aggiungiamoci i risultati che sta ottenendo la prima squadra, e il quadro è completo. Oggi il Mantova è tornato ad essere un punto di riferimento per le realtà calcistiche del territorio».
Il numero delle “amiche” è destinato a salire?
«Non troppo, direi che il più ormai è stato fatto. Il territorio è stato scandagliato e siamo riusciti a convincere anche club di altre regioni, come l’Altopolesine».
Altri numeri del vostro vivaio?
«Abbiamo 10 squadre e circa 200 tesserati».
Sul fronte agonistico siete soddisfatti finora dei risultati?
«Nel complesso sì. La Primavera è in testa alla classifica, anche se viene da una sconfitta. Le altre si danno da fare: magari non sono continue nei risultati, ma quel che ci interessa è la crescita dei ragazzi. Questa è la missione di un vivaio».
Quali obiettivi per il futuro?
«Continuare il nostro percorso, consolidarci e crescere lavorando sul campo. Poi sappiamo che i risultati di un settore giovanile non si colgono nell’immediato, ma a lungo termine. Ecco, il nostro principale obiettivo è quello di mettere le basi per il futuro del Mantova».
Cos’altro aggiungere?
«I ringraziamenti, davvero doverosi, per il mio gruppo di lavoro: da Tommaso Mari a Carmelo Pujia, dal magazziniere Marco Ferretti al responsabile organizzativo dell’attività di base Cristian Gabrielli, fino a tutti i dirigenti, accompagnatori, autisti, osservatori e tecnici. Il futuro del Mantova è frutto del loro operato».