Calcio Serie D – Campionato nullo? Il Mantova dice no

MANTOVA Il Mantova, come tutte le società sportive, s’interroga sul proprio futuro. Quando, e soprattutto se, si tornerà a giocare sono le domande chiave, al momento sospese nel vuoto. Come sospesa è la condizione degli italiani, in queste ore sempre più drammatiche. Il calcio, e lo sport in generale, rappresentano ovviamente l’ultimo dei problemi. Ma, se non altro perchè coinvolgono migliaia di lavoratori, attendono anch’essi risposte. Il Mantova, come dicevamo, ha interrotto ogni attività in ottemperanza alle disposizioni governative: niente allenamenti e niente partite fino al 3 aprile. Poi si vedrà. Il Consiglio Figc di ieri ha aggiornato tutti al 23 marzo quando, in base all’evolversi dell’emergenza sanitaria, si deciderà cosa fare. In caso di ulteriore stop al campionato, le alternative sarebbero quelle della non assegnazione o dell’assegnazione del titolo in base alla classifica di oggi. Ogni decisione sarà presa dalle singole Leghe entro il 23 marzo.
Il vicepresidente del Mantova  Gianluca Pecchini ha le idee chiare su quale sia la soluzione più equa, ma prima di parlarne non può non dedicare un pensiero a  Vincenzo Lisi, colpito lunedì dalla morte della sorella (vedi articolo a parte): «Un dolore incommensurabile – afferma – , che tocca l’intera comunità del Mantova Calcio, in ogni sua componente. Sono umanamente vicino a Vincenzo e gli mando un abbraccio».
Tornando ad amene questioni calcistiche, di valore nullo rispetto alla tragedia vissuta dal giovane difensore biancorosso, Pecchini dipinge gli scenari futuri che attendono il Mantova: «L’unica certezza – dice – è che fino al 3 aprile non potremo nè giocare, nè allenarci. I giocatori sono stati lasciati liberi di raggiungere le proprie famiglie, nelle rispettive città. In questo contesto diventa difficile parlare di calcio. Tutti ci auguriamo si possa tornare in campo al più presto, se non altro perchè vorrebbe dire che l’emergenza è stata superata. Ma, come dicevo, fino al 3 aprile è proibita qualsiasi attività. Quello sarà il  d-day, a meno che nel frattempo non giungano altre restrizioni dalle massime autorità dello Stato».
Ma, prima del 3 aprile, c’è l’appuntamento del 23 marzo, data intermedia per fare il punto della situazione. «Quel giorno – prosegue Pecchini – si riunirà di nuovo il Consiglio. Due le strade a disposizione per la Serie D: riprendere il campionato a fine aprile, dopo 2-3 settimane di allenamento e a patto che l’allarme coronavirus sia rientrato; oppure, nella peggiore delle ipotesi, congelare la classifica all’ultima giornata disputata e, in base a quella, stabilire promozioni e retrocessioni. Personalmente spero nella prima: il tempo per recuperare ci sarebbe, giocando ogni domenica e mercoledì e chiudendo a giugno. Ma, nel caso non fosse possibile, la seconda via mi sembra la più equa e giusta: due terzi di campionato si sono giocati e la classifica fotografa chiaramente i valori espressi. È in base a questa che si dovrebbero decretare i verdetti. Non lo dico riferendomi solo al Mantova. Penso anche al Benevento, che in Serie B ha 20 punti di vantaggio sulla seconda; o al Monza in C che ne ha 16. Vanificare gli sforzi di queste squadre, cancellando quanto hanno ottenuto fin qui, non sarebbe un esempio di meritocrazia. Detto ciò – conclude Pecchini – , l’importante è superare questo brutto momento, che sta mettendo a dura prova il Paese. Gli operatori sanitari stanno compiendo un lavoro eccezionale e meritano il nostro più sincero ringraziamento».