Calcio – Pecchini: “Suzzara-Mantova, la mia partita del cuore”

Gianluca Pecchini
Gianluca Pecchini

Mantova Di “partite del cuore” se ne intende, avendone organizzate a decine. L’amichevole che andrà in scena domani sera a Suzzara, però, non avrà come protagonista la Nazionale Cantanti, bensì due squadre che nel cuore di  Gianluca Pecchini occupano un posto particolare: il Mantova e, appunto, il Suzzara. «Non può che essere così – spiega il vicepresidente dell’Acm – : sono nato a Riva di Suzzara da genitori suzzaresi, e i miei primi passi nel calcio li ho mossi nella società del mio paese. Erano gli anni ’70. Ho cominciato nell’Azzurra, un club strutturato sul settore giovanile. Poi sono passato al Suzzara, sempre come dirigente del vivaio e successivamente della prima squadra. Una volta trasferitomi al Pegognaga, grazie a Enzo Borghi, mi iscrissi al primo corso per direttori di società organizzato a Coverciano». La mente di quel corso era Italo Allodi, allora responsabile del centro sportivo toscano. Quell’Allodi che fu uno dei dirigenti più illuminati e influenti del calcio italiano, e che proprio al Mantova, dove fu artefice del leggendario “Piccolo Brasile”, iniziò la carriera negli anni ’50. A lui, scomparso nel 1999, com’è noto, è intitolato lo stadio di Suzzara. Così lo ricorda Pecchini: «Una persona straordinaria e un vero precursore del calcio moderno, che per alcune sue intuizioni gli è assoluto debitore. Lo definirei un profeta. Un maestro nello stile, nella lungimiranza, nell’arguzia. Ti diceva tre cose e ti apriva un mondo. Per lui proverò sempre un senso di riconoscenza e ammirazione». In quel decisivo 1981, anno in cui si diplomò a Coverciano, decollò la carriera manageriale di Pecchini: fu allora che, per un intreccio di combinazioni, conobbe Mogol e di lì a poco nacque la Nazionale Cantanti. «Nel frattempo – ricorda – feci un’esperienza al Mantova da segretario/organizzatore, tornai al Suzzara e poi andai al Ravenna, dove vinsi un campionato di Serie D». Missione, quest’ultima, che ha tentato di ripetere negli ultimi due anni a Mantova. Inutilmente.
«Quest’anno dobbiamo riuscirci – dice – . In Coppa Italia ho ammirato un Mantova da brividi, ma ora si entra in una realtà diversa, dilettantistica. Adattare le grandi qualità mostrate in Coppa a questa nuova realtà è il prossimo, fondamentale step. L’amichevole di Suzzara, ma anche il Memorial Cappelletti di sabato, ci aiuteranno in tal senso».
Sul match di domani, il vicepresidente biancorosso afferma: «Anche il Suzzara, come il Mantova, merita categorie superiori. Quest’anno festeggia il centenario, un traguardo che noi abbiamo già tagliato. Ci sembrava doveroso, al di là della rivalità che divide le due tifoserie e che sempre rimarrà, organizzare questa partita. Sarà una celebrazione degna della storia delle due società».