L’Union Team mette Ferreira fuori rosa. Dalbosco: “La nostra società promuove sani principi”

Calcio 2ª categoria - Il ds durissimo: “Tra noi non c’è posto per chi picchia un arbitro. Più rispetto per i direttori di gara, in giro troppa maleducazione”

Union
Mister Zanardi con il presidente De Pace

San Giorgio Dopo il misfatto di domenica (con il giocatore  Thiago Ferreira che ha rifilato un colpo al direttore di gara  Floriani, nel match contro la Roverbellese), la società Union Team torna sul tema annunciando il divorzio con lo stesso Ferreira.
Al giocatore sarà sicuramente inflitta, con il comunicato di giovedì, una pesantissima squalifica (almeno di due anni), mentre i giallorossi vanno verso una multa e una sconfitta a tavolino per 0-3 (come da prassi in questi casi), ma la società ha voluto marcare ulteriormente, con un atto simbolico ma molto significativo, le distanze con quanto commesso dall’attaccante 32enne, svincolandolo in modo unilaterale. Thiago Ferreira quindi non è più un giocatore dell’Union Team.
«Prendiamo le distanze dal ragazzo, che ha compiuto un errore imperdonabile – dice il direttore sportivo dell’Union Team  Fabrizio Dalbosco – già in queste ore, d’accordo con il presidente Lino De Pace e gli altri dirigenti, abbiamo provveduto a liberarlo da ogni vincolo con noi. La nostra società, che abbraccia i comuni di San Giorgio Bigarello e Castelbelforte, è nata dal puro settore giovanile, e gioca in Seconda Categoria solamente per dare uno sbocco ai nostri giovani e ai ragazzi esperti del territorio, che vogliono dare il loro contributo. Dunque promuoviamo soltanto valori positivi e sani principi. Per questa motivazione, per atleti che si macchiano di fatti del genere, tra di noi non c’è posto. Questo accadimento dimostra che ormai nel calcio dilettantistico c’è troppa tensione tra giocatori, dirigenti e direttori di gara».
«Colpa forse – dice Dalbosco – della troppa maleducazione, purtroppo spesso i giocatori rispondono male a dirigenti, allenatori e agli arbitri stessi. Dobbiamo compiere atti coraggiosi e distensivi, per riportare nei binari della civiltà il dialogo tra noi e i nostri fischietti, spesso chiamati a compiere un lavoro difficile, esposti ad una pressione non indifferente». «Lo dico da dirigente con grande esperienza nei settori giovanili – conclude Dalbosco -: diamo a questi ragazzi l’opportunità di sbagliare, perchè come sbaglia il calciatore può compiere un errore anche il direttore di gara. Ma pure nel caso in cui ci fosse un abbaglio evidente, la violenza non è mai giustificabile. Questi sono i valori che insegniamo tutti i giorni ai nostri ragazzi. Colgo l’occasione per ribadire a nome di tutta la società le nostre scuse all’arbitro Floriani».