Tennis Tavolo serie A2 m – Gioia Bagnolese: basta un pari con il Sassari e vola in serie A1!

Bagnolo San Vito Nel posticipo della sesta giornata di ritorno di A2 maschile, la matricola Polisportiva Bagnolese PaninoLab ha ottenuto il punto che le serviva. Sotto la direzione di Valerio Leali, ha impattato per 3-3 con il Sassari conquistando la promozione in A1.
I mantovani hanno così festeggiato davanti al loro pubblico, con una giornata di anticipo, lo storico traguardo raggiunto dalla società. Gabriele Piciulin ha prevalso per 3-1 su Marco Bressan e su Marco Poma, Luca Bressan per 3-0 su Poma. Per i sardi il nigeriano Ganiyu Ashimiyu ha battuto per 3-0 Marco Frigeri e 3-1 Luca Bressan e Marco Bressan ha chiuso con il 3-0 su Frigeri.
In classifica comanda la Bagnolese con 22 punti e precede l’Aon Milano Sport con 19, il Torino Eurologistica con 17, la Marcozzi Cagliari con 11, Sassari e Frandent Group Torino Universitaria con 10, il Castel Goffredo con 7 e Pieve Emanuele con 5. La Bagnolese è promossa in A1; Castel Goffredo e Pieve sono retrocesse in B1. Torino e Torino Universitaria hanno una partita in meno.
«Si tratta di un grande risultato – racconta Paolo Frigeri, responsabile della sezione tennistavolo della Bagnolese – , che ci siamo guadagnati nel tempo. Abbiamo preso la squadra in C1 e in cinque stagioni l’abbiamo portata nel massimo campionato. Il maggior artefice è il nostro sponsor PaninoLab, che ci ha dato la tranquillità di programmare e ingaggiare le persone giuste per disputare un’annata del genere. Nessuno ha chiesto alla squadra la promozione, puntavamo piuttosto a un campionato di vertice. Eravamo fra le favorite, ma non “la” favorita. Abbiamo fatto un girone di andata strepitoso, lasciando per strada soltanto un punto, e nel ritorno abbiamo conservato un ritmo alto».
Gli atleti sono stati selezionati con cura: «Abbiamo voluto due giovani di categoria come Luca Bressan e Gabriele Piciulin, e un elemento più esperto come Alberto Margarone. A completare il quartetto mio figlio Marco, che ha dato una mano per quanto ha potuto e ha fatto gruppo. Il tutto sotto la guida di Laurentiu Capra, un tecnico che non si discute. L’amicizia ha fatto la differenza. Si sono create un’alchimia e un’unione veramente strepitose».