Wheelchair Hockey A1 – Coach Galasso: “I Warriors si faranno trovare pronti”

Carmine Galasso
Carmine Galasso

VIADANA Fra le anime dei Warriors vi è il coach, Carmine Galasso. Nessuna pausa per lui, nessuna possibilità di staccare la spina. Il tecnico, oltre ad essere in prima linea impegnato con il proprio lavoro anche in quarantena, è nel pieno dello studio dei “Guerrieri” che verranno.
Come hai vissuto la quarantena e come stai vivendo l’inizio della Fase 2?
«Sono un dipendente di un negozio di elettrodomestici, ritenuto bene di prima necessità, per cui non mi sono praticamente mai fermato. Nel tempo libero ho deciso di non staccare la spina, da un punto di vista dell’hockey: ragion per cui, studiando approfonditamente le gare di questa e delle passate stagioni, sto già pensando al nostro ritorno in campo».
Quanto ti mancano i tuoi ragazzi e il campo?
«Mi manca tutto. Non solo il campo ma anche la settimana con i miei ragazzi, le loro preoccupazioni e tutti i dettagli da preparare per affrontare i nostri avversari. Ecco, manca proprio anche l’ansia della vigilia di ogni partita. Non ci resta che sperare che la stagione 2020-2021 possa iniziare regolarmente a ottobre».
Cosa stai facendo per mantenerti in forma?
«Mi tengo in forma con qualche corsa sul tapis roulant. Ma non sono molto regolare (ride, ndr)».
Pensi cambierà qualcosa nel Powerchair Hockey?
«Cambieranno abbastanza tutti i protocolli di pre e post partita, con la bella pratica del “terzo tempo” che rischia di diventare un ricordo da consegnare alla storia del nostro club. Ci ritroveremo anche, penso giocatori compresi, ad indossare le mascherine per i primi tempi».
Sei rimasto in contatto con i tuoi ragazzi?
«Certamente sì. Proprio perchè mi mancano moltissimo, ogni settimana faccio un giro di messaggi per sapere come stanno e mantenerli su di giri in attesa di una tanto desiderata ripresa».
Hai una gara che ricordi con particolare affetto?
«Sono davvero tante le gare che ricordo con tanto affetto: dalle finali perse con la mia ex squadra, i Rangers Bologna, alle prime partite della mia avventura con i Warriors. Con i ragazzi di Viadana abbiamo compiuto una vera impresa: dal primo campionato di serie A2 vinto da imbattuti all’esordio in serie A1 nel pareggio per 3-3 contro Milano. Tutti ricordi che custodisco gelosamente e che ci portano alla stagione attuale nella quale siamo stati fermati quando eravamo lanciatissimi in vetta e imbattuti. Da qui dobbiamo ripartire per arrivare a vincere qualcosa di importante».
Il gol più importante della tua carriera?
«Non c’è un gol o una giocata particolare. Tutti i ragazzi che ho avuto la fortuna di allenare mi hanno saputo dare qualcosa di speciale. Non solo le mazze, penso anche agli Stick, ragazzi volenterosi che sanno dare equilibrio e protezione alla manovra. Non voglio scordare nemmeno i portieri: mai come in questa stagione, nella quale abbiamo assunto un assetto più offensivo, l’apporto di tutti è stato fondamentale».
Hai un campione al quale ti ispiri o che stimi particolarmente?
«Avrei una lista lunghissima, ma avendo una stima infinita per Marcello Lippi dico lui: i grandi allenatori sanno anche gestire grandi gruppi pieni di talento. Spero un domani di potermi togliere tante soddisfazioni con i miei ragazzi».