Calcio Serie D – Rebus verdetti. E il Mantova vede la C

MANTOVA Sul fronte sanitario da qualche giorno giungono timidi segnali di speranza. In Lombardia, per esempio, la curva dei contagiati e dei deceduti è in calo. Da qui ad abbassare la guardia il passo è lunghissimo: la luce in fondo al tunnel è ancora lontana. Premesso ciò, più passa il tempo e più il mondo del calcio è chiamato a dare delle risposte, a studiare piani per una ripartenza che un giorno o l’altro avverrà. La nostra lente qui è focalizzata sul versante calcistico e sul Mantova.
Il parere della Lnd – Dal presidente Sibilia all’ultimo dei consiglieri, non si perde giorno per ribadire che l’intenzione della Lega è quella di riprendere il campionato e concluderlo tra giugno e luglio. Nel caso fosse impossibile, i vertici non si sono ancora pronunciati sul da farsi. O meglio: Sibilia ha escluso promozioni e retrocessioni a tavolino, ma solo perchè convinto che si tornerà a giocare.
Club divisi –Il Mantova ha preso posizione: sia l’azionista di maggioranza Maurizio Setti che il presidente Ettore Masiello si sono detti contrari alla ripresa, che comporterebbe rischi e problematiche per le società meno attrezzate. Piuttosto, sostengono in viale Te, si diano i verdetti e ci si concentri sulla prossima stagione. Ovviamente, al di là delle valide argomentazioni, il Mantova ha tutto l’interesse per chiudere in anticipo la stagione cristallizzando le classifiche. Esattamente come le capolista degli altri 8 gironi. Diverso il discorso per chi è ancora in corsa per la promozione e per chi subirebbe una retrocessione a tavolino: in questi casi il congelamento delle classifiche non viene visto come la soluzione ideale e potrebbe dare adito a ricorsi e lunghi contenziosi, tali da condizionare la preparazione della stagione 2020-21. Il blocco delle retrocessioni potrebbe essere una soluzione, ma il conseguente cambio di format non sembra trovare consensi in Federazione.
Lo spauracchio play off – Per determinare promozioni e retrocessioni, non è esclusa l’adozione di un meccanismo che, visto con gli occhi del Mantova, costituirebbe un’autentica beffa: i play off e i play out. Una sorta di mini-torneo da disputare in un mese (giugno?), coinvolgendo le prime 7 in classifica per un posto in C e le ultime 8 per determinare le 4 da mandare in Eccellenza. È una soluzione che consentirebbe di guadagnarsi gli obiettivi sul campo, anche se scontenterebbe chi (come il Mantova) da un simile epilogo ha tutto da perdere. Senza contare che ripartire dopo tre mesi e mezzo di stop può provocare un rimescolamento di valori non indifferente, magari sconfessando quanto emerso nelle 24 giornate disputate in precedenza.
Stagione annullata – È un’opzione che rimane in piedi, ma che potrebbe trovare più facilmente attuazione dall’Eccellenza in giù. In Serie D finora non è stata presa in considerazione, o almeno così traspare dalle dichiarazioni dei vertici Lnd. Il Mantova, naturalmente, incrocia le dita: un quarto anno in D sarebbe forse incompatibile con i programmi della proprietà.
I dilemmi della C – Anche la terza serie si trova coinvolta in mille discussioni sul da farsi. Qualche club, inoltre, deve fare i conti con una crisi economica che questa emergenza potrà solo aggravare, fino a metterne in pericolo l’iscrizione alla prossima stagione: Siena, Casertana, Catania, Rieti e Bisceglie sono solo alcune di queste società in sofferenza. Ciò potrebbe favorire il ripescaggio dalla D dei club più virtuosi e blasonati. Tra i quali figura certamente il Mantova. Insomma, a meno che non decidano di annullare la stagione, la sensazione è che, in un modo o nell’altro, al via del prossimo campionato di Serie C sia ammessa anche l’Acm.